ORA BASTA!!!!

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  1. neigiardinichenessunosa
     
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    ognuno sceglie la propria strada noi abbiamo scelto questa e almeno io sn contenta così
     
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  2. goldenlady84
     
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    CITAZIONE (Utnapistim @ 29/3/2008, 15:59)
    Sbaglio o leggo un tantinello di frustrazione nelle vostre risposte? :lol: :lol: :lol:

    assolutamente!!!...è ke mi sono rotta le pa**e a sentire sempre le stesse cose

    CITAZIONE (neigiardinichenessunosa @ 29/3/2008, 16:00)
    ognuno sceglie la propria strada noi abbiamo scelto questa e almeno io sn contenta così

    anche io credimi...
     
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  3. Utnapistim
     
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    Anch' io sono felicissimo ( io ho rifiutato l' ingresso a Medicina per fare Lettere ) ma dico, che ve ne frega se gli altri parlano. Vi rendete conto che il mondo è fatto di miliardi di persone l' una diversa dall' altra? Vivete come vi fa piacere indipendentemete dai giudizi degli altri!!!
     
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  4. noicheincominciamo
     
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    Nel mio caso ironizzavano sulla scelta di Lettere Moderne rispetto a Lettere Antiche: era opinione diffusa che la differenza stesse solo negli esami di Greco. Come figlia di medico mi sono sentita chiedere perché non mi fossi iscritta a Medicina, che avevo "lo studio avviato".
    Forse però da una donna ci si aspetta un posto di professoressa al liceo del tuo paese, sposata con un medico/avvocato/ingegnere: dopo il suono della campanella ti precipiti a casa a mettere la pentola sul fuoco. Non oso immaginare a che pressione vengano sottoposti i ragazzi che s'iscrivono a Lettere, specie gli eterosessuali, meno abituati forse a decostruire i modelli di virilità della nostra cultura: da loro spesso ci si aspetta un'attività "seria" (=non umanistica) e remunerativa. Devi essere molto ottimista per iscriverti, o molto motivato. Per questo forse mi capita di sentirmi più in sintonia coi colleghi "letterini" che con certe colleghe letterine che avrebbero fatto anche le attacchine o le leccafrancobolli alle poste se paga, "rispettabilità" e orari fossero stati gli stessi. Ma, ancora una volta, quelle che non la pensano così sono semplicemente "immense" :wub: .
    Quando mi sono iscritta a Lettere ero consapevole che, contando solo sulle mie forze, avrei fatto la fame, e mi ha sorpreso incontrare gente che la pensasse diversamente... Mi sono iscritta a Lettere perché amavo le Lettere, i libri erano letteralmente la mia vita, e il resto sarebbe venuto da sé. E' come una passione, che so, una "vocazione", si diceva una volta.
    Sulla facilità degli esami, personalmente non riesco a smentire del tutto certe illazioni, magari perché amavo le materie studiate: vorrei invitare però i criticoni a dare Filologia occitana, Linguistica o Latino. Sulla larghezza di voti, mi spiace ma sono generalmente d'accordo. Consideriamo anche che altre facoltà sono eccessivamente rigorose coi voti, i primi anni, per evitare il sovraffollamento, un problema che da noi non si pone così drammaticamente. Ma con gli studenti di qualche anno fa ammettevamo scherzando che a fare scena quasi muta, 27-28 potevano anche dartelo. So che col n.o. i voti si stanno abbassando, ma non so se sia dovuto a un maggiore rigore con gli esami: d'altronde mi dicono di esami preparati in una settimana, e non tutti lo fanno "presto e bene" come scherzava il Capo qualche tempo fa! Non sono tra i denigratori del Nuovo Ordinamento, anzi, la preparazione umanistica del Duca, di Tristano e di altri me la sogno. E' dal punto di vista degli esami e dei voti che qualche perplessità di vecchia data è andata accentuandosi.
     
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  5. goldenlady84
     
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    CITAZIONE
    Ma con gli studenti di qualche anno fa ammettevamo scherzando che a fare scena quasi muta, 27-28 potevano anche dartelo

    mai vista una cosa simile!!!!!!
     
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  6. Sigfrido
     
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    CITAZIONE
    Non oso immaginare a che pressione vengano sottoposti i ragazzi che s'iscrivono a Lettere, specie gli eterosessuali, meno abituati forse a decostruire i modelli di virilità della nostra cultura: da loro spesso ci si aspetta un'attività "seria" (=non umanistica) e remunerativa.

    Quando, all'ultimo anno di liceo, alla inevitabile domanda "e cosa farai dopo? ci hai già pensato?"; rispondevo: "voglio iscrivermi a Lettere Moderne" la reazione, qualunque fosse la persona che avessi avanti( bidello, vicino di casa, compagno di classe, professore di liceo, ecc.ecc.) era sempre la stessa; occhi sbarrati e "Nooooooooo Lettere Moderne e poi cosa farai??!!!???.
    Dopo un pò, anche se alcune volte mi divertivo a provocare lo scandalo dell'interlocutore(vedi un pò cosa provoca scandalo oggi...) era effettivamente noioso...
    Un grazie ai miei genitori e ai miei amici "storici" che mi hanno sempre sostenuto è d'obbligo.

    CITAZIONE
    Mi sono iscritta a Lettere perché amavo le Lettere, i libri erano letteralmente la mia vita, e il resto sarebbe venuto da sé. E' come una passione, che so, una "vocazione", si diceva una volta.

    Lo stesso per me.

    CITAZIONE
    Sulla facilità degli esami, personalmente non riesco a smentire del tutto certe illazioni, magari perché amavo le materie studiate: vorrei invitare però i criticoni a dare Filologia occitana, Linguistica o Latino.

    sottoscrivo

    CITAZIONE
    Non sono tra i denigratori del Nuovo Ordinamento,

    Qui non sono d'accordo. Il nuovo ordinamento è stato una vera e propria catastrofe da tutti i punti di vista.
    Innanzitutto dal punto di vista culturale. Poi, a seguire, dal punto di vista "organizzativo" e "professionale"
     
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  7. noicheincominciamo
     
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    -Cara Goldenlady, mi fa piacere! :D Ma sono i professori ad essere diventati più responsabili o c'è qualche altra ragione? Devo precisare che da ex v.o. ero abituata a tutta un'altra impostazione: ti preparavi un esame mesi interi, parte generale e parte monografica, senza divisione in moduli. Letteratura italiana si liquidava in due esami, così come Latino fino al 2003. Risultato: magari andavi all'esame preparato/a, e ne avevi "solo" una ventina da fare per una laurea "finita", ma ti laureavi a 80 anni. Adesso ci sono i crediti, 5 anni invece che 4, la divisione in moduli, le decine di esami come ciliegie e le date assurdamente ravvicinate: forse è cambiato proprio l'approccio all'esame, vai più spesso "a kamikaze", senza aver ripetuto il programma a dovere, e la media si abbassa. Sia nel vecchio che nel nuovo, mi pare, qualcosa non funziona!
     
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  8. goldenlady84
     
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    mi auguro di non essere l'unica a farsi un cu*o così per un misero 27!!
     
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  9. Utnapistim
     
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    I libri in sé non sono la mia vita, sono una parte importante di essa e diciamo uno stimolo di riflessione.
    Mi sono iscritto a Lettere perché quella parte della mia vita mi piaceva che fosse il mio lavoro ( e mi piace ancora ), perché volevo che gli stimoli creativi che erano già miei da sempre crescessero dal punto di vista teorico e in un ambiente adatto, così come un fiore in una serra, trovare la continuità che nelle cose della mia vita non ho mai avuto.
    Insomma avevo bisogno, ho bisogno, di ricerca, lettura e creazione. Ora, che io faccia la fame o meno, non deve certo preoccupare gli altri. E, se qualcuno mi critica, ne rido, perché so che anche se guadagno e guadagnerò uno stipendiuccio, ho fatto delle mie passioni il mio lavoro.

    P.S Secondo me basterebbe separare la parte monografica dalla parte istituzionale, cosa che non sempre è fatta o è fatta molto male nel Nuovo Ordinamento. Concordo con Sigfrido che la qualità sia stata sacrificata. Per il resto mancano laboratori che siano degni di questo nome ed attività che non siano pure formalità. Ma questo è un discorso che sfocia in quello più grave e serio dei tagli alla Ricerca.
     
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  10. noicheincominciamo
     
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    CITAZIONE (Utnapistim @ 29/3/2008, 17:55)
    I libri in sé non sono la mia vita

    Non per niente scrivevo al passato! ^_^
    Separare parte generale e parte monografica secondo me comporta degli svantaggi didattici: l'operazione mi sembra innaturale, visto che la seconda è un approfondimento della prima. D'altra parte, magari si è invogliati ad approfondire di più la preparazione per l'esame: in certi esami v.o. la parte monografica si riduceva a due domandine a fine esame, così che si studiava con meno attenzione (a meno che l'autore non fosse il prof stesso :rolleyes: ).
     
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  11. Occhidibragia
     
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    A me dispiace solo quando viene criticato qualcosa che amo con tutto il cuore...Niente di più...
     
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  12. goldenlady84
     
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    CITAZIONE (Occhidibragia @ 29/3/2008, 19:50)
    A me dispiace solo quando viene criticato qualcosa che amo con tutto il cuore...Niente di più...

    è il motivo scatenante la mia rabbia...
     
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  13. noicheincominciamo
     
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    Questione di abitudine, ragazze. Il nobile vittimismo degli incompresi a volte è inebriante ^_^.
    Più che le distruttive critiche esterne alla facoltà, m'interesserebbero le costruttive critiche interne: la mia impressione è che, a parte qualche pioniere, abbiamo molti professori che per età e formazione tendono ad escludere tutto un filone di studi per portare avanti un'idea di accademia asfittica e refrattaria alle novità. Mentre il mondo accademico inglese, americano, spagnolo, si muove in una direzione discutibile ma comunque ricca di spunti, noi, mi pare, tendiamo a studiare poco gli autori contemporanei, a venerare il canone senza metterlo troppo in discussione e a studiare, come critici, i "soliti noti". La nostra conoscenza delle lingue continua ad essere scarsa, sicché siamo schiavi delle traduzioni, la prospettiva di genere suscita spesso uno scetticismo, per non parlare di derisione, che non mi sorprende ma che vorrei motivato da un effettivo studio dell'argomento, piuttosto che da pregiudizi e "sentito dire".
    All'Orientale, ho avuto modo di verificare, ci si occupa di studi postcoloniali, ad esempio, e se ricordo bene c'è Ian Mc Ewan tra gli autori da studiare per Letteratura inglese (magari si studia anche alla Federico II e lo ignoro, certo la prof. L@marr@ per il dottorato ci ha letto l'inizio di "Atonement", "Espiazione", e ci ha dato Lessing da studiare).
    Un mio amico reduce da un dottorato in Letteratura angloamericana da noi mi diceva scherzando che voleva ammettere e non concedere che uno scrittore antillano fosse ai livelli di Shakespeare, ma non gli stava bene che per studiare il primo si dimenticasse il secondo. Perfetto, dico io, abbiamo una nostra via ai "cultural studies", al postmoderno: studiare gli scrittori antillani (e le scrittrici antillane) senza dimenticare Dante! E proprio il Poeta, da noi, non c'è il rischio di dimenticarlo...!

    Edited by noicheincominciamo - 30/3/2008, 13:34
     
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    CITAZIONE (85moon85 @ 29/3/2008, 13:42)
    https://letteremoderne.forumcommunity.net/?t=1015306

    questo è il mio "sfogo" fatto un bel po' di tempo fa (Quando l'esimio Palasciano si chiamava ancora Platone da Plutone!!!). Vedo che da allora le cose non sono cambiate...

    :blink: Ma infatti... e se non mi sbaglio, c'è addirittura una TERZA discussione sullo stesso tema! bisognerebbe recuperare tutto e accorpare. E' un peccato che debbano marcire in Archivio post come questo (mio)... :cry:

    CITAZIONE
    Meglio è per l'uomo esser virtuoso che famoso [...]. I detrattori delle Lettere mirano evidentemente al guadagno e alla scalata sociale, piuttosto che alla formazione di sé e alla messa in contatto con i grandi temi. Essi, ciechi a bellezza e verità, non possono che irridere noi che ne siam cercatori. Per loro esiste solo la pagnotta sicura! E che se la sgranocchino pure, ebbene, codesti topi di madia. Noi preferiamo esser topi di biblioteca. Ah, a proposito!, oggi sono stato per la prima volta a studiacchiare nella biblioteca dell'Università!!!, dove, per esser più precisi, mentre gli amichetti studiavano, io ho aggiornato un po' il mio diario, arretrato di qualche giorno; e già che c'ero, ho pure fatto una indecorosa dormita. Ma sempre meglio l'otium che il negotium. Guai a - come dice Dante - gire dietro a "civil negozio" piuttosto che alle elevate cose; guai a gire dietro "a iura ed aforismi" ovvero - guarda caso - alla giurisprudenza ecc. ecc.! Sguazzo... Ecco, questo è il principio del canto XI del Paradiso:

    O insensata cura de' mortali,
    quanto son difettivi silogismi
    quei che ti fanno in basso batter l'ali!
    Chi dietro a iura, e chi ad amforismi
    sen giva, e chi seguendo sacerdozio,
    e chi regnar per forza o per sofismi,
    e chi rubare e chi civil negozio...

     
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  15. goldenlady84
     
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    il mio non è vittimismo...molte cose è meglio che non ve le racconto!!!!
     
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81 replies since 29/3/2008, 13:11   1398 views
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