la tesi di laurea

Tutte le informazioni a riguardo.

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  1. olcesamante
     
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    Colgo l'occasione per augurarmi che il resto delle vostre vacanze natalizie si svolga nel migliore dei modi. Il ritorno dall'Inghilterra avrebbe rovinato le mie se non fosse stato per la minestra maritata. Volevo un vostro parere sulla tesi di laurea. Non so bene come vadano le cose per quelli del nuovo ordinamento, mi pare di capire che sia meno mastodontica della nostra: questo mi fa quasi pensare che la riforma qualcosa di buono l'abbia fatto! Vedete, un anno fa pensavo alla tesi come alla fine di un percorso, tanto più importante per chi, come gli studenti di Lettere e Filosofia, abbia davvero la possibilità di fare dei propri studi un romanzo di formazione. Adesso mi sembra solo una dannata perdita di tempo, forse perché il mio amico Juan di Madrid si è laureato appena ha finito gli esami, e anche il mio ragazzo in Inghilterra, una volta finiti gli esami, ha dovuto solo sfilare un giorno con quel ridicolo copricapo & mantello che si usa da loro, ed eccolo pronto a fare quello che gli pareva: studiare ancora, fare un dottorato, andarsene aff... a cercare un lavoro... Cos'ho io in più a loro? La possibilità di marcire per chissà ancora quanto a caccia di spazi non inseriti dopo una virgola, titoli messi tra virgolette invece che in corsivo... Tutto per potermi vestire elegante, e parlare per mezz'ora in una grande aula in cui tra il pubblico figura mia zia novantenne, le lacrime agli occhi, vestita a festa per l'occasione? Questa buffonata mi conferirebbe più maturità rispetto alla me stessa che a marzo scorso ha finito gli esami, rendendomi degna di esser coronata di "lauro"? Sarà che la minestra mi si è "gnommata" sullo stomaco, io stamattina non ci credo più. E voi?
     
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  2. Fucktotum
     
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    Olcesamante,
    incredibile quanti punti hai perso con un solo post.

    Per fortuna, del mio parere non te ne fregherà un caz*o.
     
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  3. olcesamante
     
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    invece mi interessa, se ti va di farmelo conoscere
     
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  4. Tristo Mietitore
     
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    A mio parere, la considerazione che si ha della tesi di laurea Nuovo Ordinamento rientra nel più ampio discorso inerente la stima in cui è tenuto l'intero corso di laurea triennale: nel senso comune l'attuale laurea di primo livello è valutata di dignità e qualifica culturale assai inferiori in rapporto alla passata laurea dello scorso Ordinamento (spesso mi si è domandato :Allora?Quando prendi la mini-laurea?).

    Ciò che di più spiace è riscontrare la stessa cattiva opinione in merito alla laurea triennale in taluni docenti. Quantomeno paradossale: chi detiene gli strumenti per modellare la riforma del corso di laurea (entro i limiti del decreto ministeriale, si intende) prorio in quest'ultimo non ha fiducia.

    Lo spirito della riforma era di far sì che i giovani (non più soltanto italiani ma pure europei) giungessero alla laurea in tempi più contenuti. Il pregiudizio dell'amabile essere umano ha però prodotto una sterile corsa agli esami, coronata da una tesi che non ti sfiacchire troppo e a cui deve necessariamente far seguito la specialistica.

    Queste parole si basano sulla mia limitata esperienza personale. Non vogliono essere un attacco ma un tentativo di riflessione.

    Vi amo violentemente
     
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  5. olcesamante
     
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    Lungi da me promuovere scappatoie per il solo proposito di laurearsi prima, vorrei laurearmi prima & compiere quel percorso formativo reso possibile non già dal corso di laurea in sé, ma dall' "uso" che fai di quelle nozioni. Mi spiace che Tristo Mietitore mi abbia tolto anche l'ultima speranza che la riforma avesse creato qualcosa di diverso da

    CITAZIONE
    una sterile corsa agli esami, coronata da una tesi che non ti sfiacchire troppo e a cui deve necessariamente far seguito la specialistica.


    Consolati, Tristo: come avrai intuito la mia "articolata" tesi Nuovo Ordinamento, scelta da me, fortemente voluta, non mi sta dando soddisfazioni migliori. Solo, non so se si sia passati di male in peggio, o di peggio in peggio.
     
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  6. Tristo Mietitore
     
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    Il problema è in sostanza il disfattismo di alcuni: la situazione ottimale, in ragione delle diversità proprie degli esseri umani, si può dire quasi impossibile da raggiungere. Ci vorrebbe una volontà di impegno più accesa ed un senso del dovere più marcato

    E' vero che la nostra città genera talvolta un profondo avvilimento in chi abbia voglia di darsi da fare, ma il vero guaio è che ci lasciamo andare al pregiudizio diffuso "a me non importa affatto, non sono affari miei".

    Mi auguro che col tempo la nostra comunità riesca a guadagnare un saldo senso civico e d'appartenenza.
     
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  7. Fucktotum
     
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    A)
    Cara olcesamante,
    scusa. Ho avuto un deprecabile scatto d'ira. Pardon.
    Il fatto è che ci tengo particolarmente, all'argomento. Anzi, agli argomenti.
    Perché di carne a cuocere ne hai messa parecchia, e si fa fatica a tenere sott'occhio tutti i fuochi di discussione. Dici «Volevo un vostro parere sulla tesi di laurea», s'intende quella che devi fare tu, vecchio-ordinamento, ma chiedi anche informazioni su quella nuovo-ordinamento, e quindi ti allarghi alla questione del "coronamento degli studi" in genere.
    Inevitabile che, con tanta materia prima, la mia reazione *iniziale* sia impulsiva. Anche perché, a voler mettere ordine, ne escono per forza post lunghi e nojosi.

    1) Della tesi
    Ma sì, concediamoci la semplificazione: il punto 1 è il punto 2.
    2) Della tesi vecchio-ordinamento
    Non ho scritto una tesi vecchiordinamento, non sono mai stato iscritto al vecchiordinamento. Ma credo di poter comunque dire che, se la tua tesi è diventata una "caccia allo spazietto" o un "campionato di formattazione automatica", c'è qualcosa che non va. Se ti sembra soltanto una «dannata perdita di tempo», se invidi la "fortuna" dei tuoi colleghi stranieri, credo *davvero* che ci sia qualcosa che non va. Il momento della tesi è, per la gente in gamba come te (figurati se voglio fare sviolinate, o cmq emettere giudizi o patenti di qualunque sorta: il fatto è che hai dimostrato sagacia e acume in più occasioni, nessuno può farci niente.), un banco di prova assai stimolante. Sei soltanto sfiduciata, ripiglia le carte in mano. Con le lezioni hai imparato ad ascoltare, coi libri a leggere. Con la tesi impari a scrivere.
    3) Della tesi nuovo-ordinamento
    Di cosa parliamo? Triennale o biennale? Parliamo di qualcuna di queste? Nello specifico? Con cognizione di causa? Se vogliamo, apriamo una discussione, sì: a parte, però. Perché è assurdo che si facciano confronti tra la prova finale della laurea triennale e la tesi del vecchio ordinamento. Se non altro, è assurdo per il solo fatto che la laurea vecchia è equiparata alla specializzazione attuale. Non si può parlare del nuovo ordinamento se non lo si analizza come si deve. Scusa la stizza, ma giudizi affrettati e superficiali non sono degni di studenti universitari. Ovviamente questa precisazione ti sembrerà fuori luogo, perché tu hai avanzato con chiarezza la tua (normalissima) scarsa informazione in merito: e ce lo so - non ho nulla da rimproverarti. Fatto sta che c'ho il dente avvelenato.


    B)
    Al tristo mietitore:
    rigiro tutte le questioni di "stima" al rapporto triennale-quadriennale-biennale, ma non posso fare a meno di cogliere il tuo spunto sulle dichiarazioni dei professori. "Eh, cosa vogliamo farci, in corsi così brevi, di sole 32 ore... questi moduli sono troppo piccoli, è una fatica di corsa per noi ed è lavoro poco profondo per voi". Ovviamente, la colpa è soltanto *loro*. Non ci voleva niente a fare un corso di studi basato su moduli da 12 crediti: i corsi sarebbero stati identici a quelli del vecchio ordinamento. Gargano (prego i moderatori di NON criptare il nome: risponderò in qualunque sede delle mie dichiarazioni) dice che in trentadue ore non si riesce a fare didattica come si deve, e ci fa pesare il fatto che i suoi corsi siano tutti, per motivi di tempo, ellittici? Peccato: probabilmente c'era anche lui, quando I PROFESSORI (e non il ministero...) hanno deciso di istituire moduli da soli quattro crediti. Chi è che ha proposto e difeso i moduli da 4? Mi è parso di sentire, in qualche conversazione scriteriata, il nome di Varvaro (come sopra: please non criptate). Se così fosse (e così potrebb'essere. Non faccio fatica ad immaginare come si possano spostare i piatti dal lato dove si siede lui...), il suo errore sarebbe stato quello di credere che i suoi colleghi sarebbero stati duttili come solo lui, decano e buono!, ha saputo essere. Soltanto lui ha fatto moduli *davvvero* da quattro crediti, riuscendo però a mantenere intatte quantità e qualità di lavoro. È vero che il ministero non ha saputo dare tempi e informazioni sufficienti, è vero che noi ragazzi siamo ogni anno, all'uscita dal liceo, più vergognosamente ignoranti... ma la colpa è del Consiglio di Facoltà, presieduto dal nostro preside Nazzaro e composto da tutti i nostri cari professori. Lì hanno deciso lo spezzettamento, lì hanno deciso lo scadimento.
    Ve ne sarete accorti: quando qualcuno (parente, collega o professore) mi parla della "Riforma", mi viene sempre un orribile superbissimo ghigno.
    Se cercate professori che hanno capito come funzionano le cose, parlate con De Vivo, o con Polara.


    C)
    A falling:
    «ho letto alcune tesi del nuovo ordinamento e sinceramente la mia impressione è negativa: si tratta alla fine della sintesi di una misera bibliografia. Forse ho letto le tesi sbagliate o forse è la verità.» Certo. Ognuno si regola come preferisce. Nel nuovo ordinamento come nel vecchio. C'è sempre qualcuno che si mette a fare riassuntini, ma c'è sempre qualcuno che scrive col sangue. L'unica cosa, Antimù, sempre e comunque, è evitare le generalizzazioni banalizzanti. Siamo pur sempre studenti universitari.



    PS: "Olcesamante, incredibile quanti punti hai perso con un solo post. Per fortuna, del mio parere non te ne fregherà un caz*o"; "invece mi interessa, se ti va di farmelo conoscere". Sei stata dolce ed elegante come lo si è con un bambino stupido e arrogante. Grazie.
     
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  8. Tristo Mietitore
     
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    CITAZIONE
    rigiro tutte le questioni di "stima" al rapporto triennale-quadriennale-biennale


    ammetto che le differenze ci sono e sono pure sostanziali, ma che ci devo fare, pensando alla questione mi è venuto l'impeto d'animo e sono metallaramente esploso

    CITAZIONE
    [...]quando I PROFESSORI (e non il ministero...) hanno deciso di istituire moduli da soli quattro crediti


    proprio questo è il paradosso che ho miseramente tentato di porre alla nostra attenzione (non c'è nulla da fare, l'83 è un'annata irripetibile);

    mortalmente vostro
     
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  9. Fucktotum
     
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    Chiaramente OT
    (solo perché l'argomento, come si vede, fa infervorare me e pure il falcetto):

    E perché, queste ragazzine dell'85 come ti sembrano?!
     
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  10. de Guermantes
     
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    e se invece la consideri un punto di partenza?
     
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  11. olcesamante
     
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    Purtroppo non sono competente in materia ragazze dell'85, posso solo insinuare che gli omogeneizzati di quell'anno fossero già transgenici...
    Posso invece ringraziare io Fucktotum per il post così ben "meditato", nonostante la passione sotterranea. (Falling mi delizio a ringraziarlo ogni volta come sa lui )
    In effetti sì, ho un problema, e pure grosso, e un dente avvelenato più doloroso di quelli del giudizio. Ma "non mi guardate così, io un tempo ero come voi ". Un noioso post su come il mio cuore si sia indurito giustificherà ulteriormente l'osservazione del mietitore su quanto il discorso tesi sia soggettivo.
    Alla olcesamante quasi ventiduenne che due anni fa chiedeva la tesi dei suoi sogni, non pareva vero di coronare così gli anni universitari, che le avevano cambiato così radicalmente la vita di fanciulla di Frattamaggiore... Dal letame, come sapete, nascono fiori, ma a volte Fratta pare il paese della sarcastica Daria! Allora, la nostra fa anche la domanda per l'Erasmus, e parte nel settembre 2003 con la tesi assegnata ufficiosamente, 3 esami mancanti che ha già deciso di dare in Italia per non uscire fuori corso, e il proposito di mettere a ferro e fuoco la "nuova" biblioteca.
    Ben presto il suo progetto tesi si traduce in un'opera che avrebbe fatto impallidire Plinio il Vecchio, ma la nostra continua a scrivere al prof e a vederlo nei numerosi ritorni in Italia ("Ma 'st'Erasmus lo stai facendo a Licola?!", le si chiede giustamente). L'assegnazione ufficiale arriva un anno e tre mesi dopo la richiesta, a esami finiti. Il prof fa anche tornare la nostra apposta per presentargli un progetto definitivo, salvo poi uscirsene con un"sembra buono, ma finché non scrivi io che ne so?", che le fa chiedere se quel viaggetto non avrebbe potuto risparmiarselo. Nel frattempo, l'amico Juan di Madrid, lo stesso che vuol convincere gli studenti cinesi a mettere il sale nel riso e quelli italiani a non mangiar pasta ogni giorno, le fa notare che in Spagna e in Inghilterra a esami finiti sei semplicemente laureato, sei "dottore" solo dopo un dottorato con tanto di mastodontica tesi finale, ma a questo punto te la sei voluta tu che hai deciso di non fermarti al "pezzo di carta". Il suo ragazzo (nel frattempo, udite udite, la nostra si è innamorata), forte di un'arida laurea di seconda classe in marketing, si domanda perché questa strana italiana che ha finito gli esami da due, tre, quattro mesi, non sia padrona di trovarsi un appartamento in loco e trasferirsi per sempre come desidera. A questo punto, comincia a chiederselo anche la nostra. Che ha già visto discussioni di tesi, zie novantenni in lacrime e mazzi di fiori, e ha trovato tutto alquanto artificiale, che nel frattempo ha deciso di dedicarsi ad un solo capitolo del progetto iniziale, col prof che commenta "aspettavo ti accorgessi da sola che fosse troppo vasta, io vi faccio sbaniare, prima o poi ci arrivate" (commento che pronunziato cinque mesi prima, avrebbe comportato 39 saggi critici in meno e una estate "umana"...)...
    Che comincia a capire quanto il "tempo" sia importante. Non come corsa spasmodica al lavoro e a far soldi, non come assillante countdown che fa chiedere a certe dottorande quanto tempo abbiano ancora per viaggiare, prima di metter su famiglia (quasi andassero in prigione).
    No, il tempo è un'opportunità. Quella di scegliere se dedicare un anno e tre mesi all'avvincente studio della letteratura coloniale, a chiedersi perché mai gli Italiani la abbiano cancellata dalla memoria, e come si permettano di farlo; o se dedicarlo a viaggiare, leggere, trovarsi un lavoro (d'arte e d'amore viveva Tosca, che però aveva una bella voce), studiare i lepidotteri. Non perché la letteratura coloniale non riempia la vita, ma scegliere se lo faccia o meno non sarebbe malaccio. Quando avrò finito la mia bella tesi non sarò tanto più degna di "lauro", di un anno fa. Per questo, pur non sopportando l'esterofilia a priori, mi chiedo se non sia meglio lasciare allo studente (mi riferisco sempre, per ignoranza, a quelli "vecchiordinamento") l'opportunità di scegliere se cercare lavoro a esami finiti, o fare un dottorato, approfondire gli argomenti per bene e POI concedersi un'immensa, ben ragionata tesi di laurea, con una bibliografia che darebbe il capogiro a Falling.
    Ho perso i miei ideali di ventenne, l' "ars gratia artis" in cui credevo? Fatto sta che adesso avrei già finito il primo anno di un nuovo corso di laurea nella mia nuova città, "English and French Studies", ma purtroppo, anche se ora so tutto della stampa fascista, Marcel Proust è per me ancora un signore che si è prodigato a fornire ai ricchi che sanno leggere degli eleganti volumi da esporre in biblioteca.
    Concludo questo lungo noioso post, che più che far perdere punti varrebbe una squalifica, con la speranza che sia vero che "we have all the time, in the world..."
     
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  12. Tristo Mietitore
     
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    Come tutte le altre femmine,

    non mi sembrano

    (perdonate l'off-topic dal retrogusto misogino)
     
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  13. olcesamante
     
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    Adesso posso parlare con cognizione di causa: credo sia un peccato buttare un anno e mezzo della tua vita per una farsa, anche se piacevole, di pochi minuti... Però è stato più "formativo" del previsto!!!
     
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  14. President Evil
     
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    Qualcuno/a di voi mi saprebbe dire quali sono le impostazioni di pagina x la tesi? Vorrei sapere precisamente quante pagine mi verrebbe a fare con tutti gli accorgimenti necessari...
    thanks.
     
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  15. Lohengrin80
     
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    ho ripescato questa vecchia discussione....premetto: non lapidatemi, novello santo stefano....
    ma le tesi del primo livello del nuovo ord. non sono paragonabili a quelle del vecchio...anche se dipende molto dal prof che scegli e dalle materie (anche nel v.o. molte tesi erano ridicole....dipende da cosa uno vuole fare dopo....io vorrei tentare la carriera universitaria...)e non lo dico con astio, invidia....sono più che autocritico e condanno i miei tempi lunghi...se riesco a laurearmi a febbraio è quasi un anno e mezzo di tesi...leggevo da qualcuno che la tesi ti aiuta e t'insegna a scrivere, questo è vero!!! anche se dentro di te c'è quel senso di leggera colpa che hai perso del tempo...che potevi cominciare a fare altro
    (dottorati, specializzazione, stages presso i musei, sovrintendenze, case editrici)... ma grande merito alla riforma, e alle nuove tesi, se ad una tesi più breve del primo triennio, ne segue una come si deve al biennio....
    un consiglio per chi sceglierà il settore di storia dell'arte, prima di fare una tesi con C@gli0ti, pensateci bene!!! è una persona estremamente corretta, segue come pochi gli studenti, ma è molto esigente, sia per la forma che il contenuto...anche se da ampia scelta agli studenti nella scelta dell'argomento....
    VOGLIO LAUREARMIIIIIIIIIIIII

    Edited by GaborKinski - 19/12/2005, 23:45
     
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40 replies since 29/12/2004, 11:31   1159 views
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