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Erode Scannabelve.
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Vuoi che forse
Io non debba
Ascoltare vizi e scelte
Per la distruzione della
Vita?
Che forse valga la pena
Vivere di niente,
delle piccole soddisfazioni
che non riesco mai a sentire?
Dovrei correre, impennarmi
Saltare tanti ostacoli
Che si parano davanti
Facendo come un Pulcinella
nelle sue più
Belle immagini…
Le mani in alto
Un sorriso lì sul viso
Quasi prossimo ad un salto
Che non riesco a voler fare,
intimarmi quella spinta,
cadere nuovamente,
ma con i piedi ben piantati
nella dura terra fredda.
…io…non riesco a farlo…
se vado avanti,
e avanti vado, per la faccia
sempre verso il cielo,
rivolta ai sacchetti nuvolosi
che salutano le vite,
lo faccio solo per gradini
lentamente
gattonando come un gatto
cieco, perso,
senza
un’esistenza.
.