Marco Palasciano

alta letteratura

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  1. Hamlet da Hamelin
     
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    CITAZIONE (I.ntru.sa @ 1/5/2006, 15:23)
    Marco, lo dico per la 100esima volta... posta un estratto!!!! Vale più di mille recensioni ;) .


    6.1.

    Napoli, 9 giugno [1815]

    Tronfio, gonfio, il Borbone…
    … a un asino siciliano bardato a festa…
    Due bravi dalle crocchie reticellate, col baffutissimo ceffo che era un’avvisaglia di morte…
    … le povere lumachine che avevano invaso il suolo inumidito dalle recenti piogge di lacrime…
    Il sangue delle lumache si meschiava – bella variante: meschiava
    Non solo a Capua ma pure a Napoli l’Austria aveva…
    … su mandato dell’ONU.
    I napoletani che non volevano lasciarsi strappare…
    … ammansiti, festavano…
    … rivoltose solo le gabbane…
    … Ferdinando IV, che sull’isola s’era incapricciato di farsi chiamare Ferdinando III, e ora* s’incapricciava di farsi chiamare Ferdinando I, per sentirsi piú giovane…
    … vecchione di sessantaquattr’anni…
    … sul suo asino…
    … bravi…
    Dietro al trio si snodavano dondolando grandiosi elefanti baldacchinati, guitti a testa in giú, coccodrilloni tenuti per le briglie da sorridenti danzatrici…
    … altre orribili chimere.
    … i giganti Gog e Magog…
    … il gigantesco Uccello Rock…
    … enorme gabbia trainata da cento cavalli neri.
    … drappello di grossi pesci tropicali con le gambe…
    … uomini con testa di tacchino…
    … piattaforma su ruote dalla quale…
    … alti e strazianti i trilli del violino maledetto di un diabolico zingaro dai capelli come una bianca foresta di spettri e gli occhi di rospo, sempre aperti, senza palpebre, gialli come la morte, che non sorrideva mai.
    … scoppiavano le risate di dodici meretrici sature di cosmetici che si sventagliavano su un carro tirato da un nudo muscolosissimo schiavo moresco.
    Puttini adorni di alucce finte sgattaiolavano fra le gambe degli struzzi e raccoltene le piume facevano il solletico ai testicoli dei tori…
    … alle grandi orecchie del Coniglio.
    I soldati con le alabarde e i paggi con gli stendardi sollevavano polvere a bella posta per accecare le minuscole farfalle da cui si erano travestite le fate per spiare la cosa.
    Tronfio, gonfio, il Borbone conduceva…
    … sorrideva.
    Nella sua ombra fermentavano come un groviglio di vermi le triste lamie della dissoluzione.


    * In realtà dall’8 dicembre dell’anno successivo.
     
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190 replies since 25/3/2006, 21:03   7509 views
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