POESIE di tutti i tipi e topoi

... dalle stalle alle stelle!

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  1. Aspasia
     
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    SALMO 48
    Beati i poveri in spirito: di essi è il regno dei cieli.

    Perché temere nei giorni tristi,
    quando mi circonda la malizia dei perversi?
    Essi confidano nella loro forza,
    si vantano della loro grande ricchezza.

    Nessuno può riscattare se stesso,
    o dare a Dio il suo prezzo.
    Per quanto si paghi il riscatto di una vita,
    non potrà mai bastare per vivere senza fine,
    e non vedere la tomba.

    Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
    se aumenta la gloria della sua casa.
    Quando muore con sé non porta nulla,
    né scende con lui la sua gloria.

    Nella sua vita si diceva fortunato:
    «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».
    Andrà con la generazione dei suoi padri
    che non vedranno mai più la luce.

    ***********************************
    Mi piacciono i Salmi, come devo fare? Sarò pazza? Come se avessero in sè legge giustizia e poesia....... Mi piacciono i Salmi!
     
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  2. Gabbiano81
     
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    CITAZIONE
    Mi piacciono i Salmi, come devo fare? Sarò pazza? Come se avessero in sè legge giustizia e poesia....... Mi piacciono i Salmi!


    la penso come te!
    brava! non avrei saputo dirlo meglio!
    se sei pazza tu allora lo sono anche io! laugh.gif

    Edited by Gabbiano81 - 15/9/2005, 22:24
     
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  3. Falso in bilancio
     
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    .Piove

    Tuoni

    Tuoni

    Piove

    Piovigginano nel cielo,
    perle di conchiglie
    che racchiudono il tuo corpo,
    e svestita della tua stessa nudità
    rimane il tuo corpo solerte
    amico delle mie fantasie…
    e dolce traspare l’incantante
    colore dei tuoi occhi…
    sembrano un quartetto d’archi
    e reggono dal cielo con la loro (in forse) viola
    la mia voglia
    di perdermi con loro.
    Governano nell’anno
    Nel tempo e nel
    Riuscire, la carne
    Tua, dolce, rosa da toccare
    E sempre, le tue mani
    Sono briciole d’amore
    Tra i capelli fortunati
    Di chi da te, non geneside prescelto
    Ricorderà un tuo sorriso
    Nel suo già chiuso mondo
    In cui non c’è più niente da provare.

    Piove

    E sempre l’acque limpide
    E Serene
    Stagnano nel liquido
    Bramoso d’esserti vicino,
    la tua pelle suggerà l’acqua fresca
    della fontana in me sita
    e governando lo spartito
    dei miei colori,
    s’avvedono di rosso
    le mie mani sui tuoi seni
    il mio corpo sopra l’tuo
    è Godot che è arrivato,
    offriamogli da mangiare,
    consumandoci,
    in un piatto d’avorio
    da Venere lavorato.

    E ancor non soddisfatti
    L’amplesso guiderà
    L’espiosa mia emozione
    Su talami cesellati
    Da caterve di giullari
    Che in coro grideranno
    Lo sciocco cuore penetrato
    Dal calore e del saper perder resistenza.

    dolce fata, quindi ,
    nel criterio di mio spossarmi
    sai donarmi voglie
    e difficili concussioni
    da isolare,
    resta la sola dormiente veglia
    di un solo cuore, che attende
    in una notte di perle di pioggia
    la sua unica
    luce.
     
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  4. quaderni usurati
     
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    CODICE
    ***

    Non ho bisogno di scendere
    da questo viaggio sonnolento,
    eppure devo.
    Certo non mi spiego, non so alterare
                         i tempi di reazione,
    ma vorrei poter forgiare
       dell'acciaio per non pensarci..
    la pioggia in certi frangenti innervosisce,
    riesce solamente
    a destare
    consapevolezza
    del vuoto che circonda il capolinea
    di questa serata.
     
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  5. Viejito
     
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    Ma si, perchè non ricominciare a scriverle? Questa discussione resta sempre troppo sola.

    Riusciresti nel compiere qualsiasi impresa
    se consideri la cattura che dell'anima mia puntualmente effettui.
    Con vagiti dall'indomabile intesa
    ogni singolo sibilo di cellulare voglia mia infatui.

    Nasci dalle tenebre più scure
    o ti cali dagli astri anima dolce?
    Io penetro la carne triste di donne impure
    sia maledetto il mio pensiero che in quei momenti soltanto a te volge

    e loro forse pure se ne avvedono
    eppur silenziose le mie briciole continuano a mangiare
    come bovine di seconda scelta le labbra in quei momenti contorciono e vengono
    e solo quando le lenzuola sono umide di umori han l'ardire della mia assenza mentale rinfacciare.

    Mai veduti quei tuoi occhi d'ebano ed agata dai quali vorrei bere
    mai annusato da segugio quell'aroma mediterraneo
    S'io fossi ardimentoso col consenso di me soltanto le tue membra verrei a pretendere
    trafiggendo con un dardo quel tuo sorriso vivo d'etereo.

    Se tu fossi arcangelo venuto dal cielo alla luce mi lascerei andare
    se tu fossi Satana in alcova la religione verrei a rinnegare
    perchè ad ogni sinuoso passo un nuovo mirto comincia a fiorire
    il mio minuto rendi meno triste e l'anima stessa invita a continuare.

    (Da un palese spunto Baudelaireiano)

    --------

    Sogno di non sognare la donna di un altro
    Ma se sei li' che sorridi
    e dai fiducia al mio essere sconosciuto prima a me e solo dopo a te
    Come faccio a non dire, come faccio a non fare
    Come posso, io uomo, non poterti ammirare.

    E ti sogno durante il discorso proemiale
    quando il Duca mi scopre, quando testa il coraggio
    ed io parlo spedito perchè sento alle spalle
    un sospiro di donna, un profumo di lilla

    Ed io parlo, io parlo, io che parlo e ti sogno
    E cammino nell'acqua che la strada disseta
    ed io sogno ed io sogno la tua somma altitudine
    che di ingenua tristezza chiede aiuto al mio acume.

    ----------

    Non sarò mai come lui.
    Anche volendo io non potrei.
    Lui è lo scoglio meglio piazzato
    che ogni flutto di mare non riuscirebbe a scalfire.
    Non ti chiedo di non amarlo
    ma ogni termine di paragone fa male;
    è sale intriso su anonime ferite
    che lascio estranee al mondo
    e lascio estranee anche a te
    croce e delizia di stralci di vita contemporanea.
    Il sapore di lui è sulla tua pelle, lavalo via te ne supplico;
    è laudano per labbra che vorrebbero assaggiarti.
    E se mi parli pensi a lui?
    A cosa pensi addolorato bocciolo?
    Al suo amore che mai più avrai o all'amore mio che è poca cosa?
    Io ti chiedo una sola carezza prima di andare
    una di quelle sincere e dolci
    che sanno di gardenia, d'estate, di pesca.
    Di un pensiero infantile.
    Mi lascerò partire poi, morire d'enfasi e di desiderio.
    Rinasco dalle ceneri del violato io
    e mi sento elemento in ogni mare di notte, in ogni fuoco che arde, nell'aria che accarezza la tua pelle di donna.
    E dal mare io ti vedrò stella sopraffina
    e nel mare ci ritroveremo prima o poi
    tre le onde di una qualche collera divina
    coi nostri salati sensi che lavano ormai fusi le ali degli angeli.
    Sarà la nostra condivisione.

    ---------

    Mi sono odiato trovandomi, mi sono amato perdendomi
    nella nebbia che avvolge il costato
    con abbracci incessanti e meschini.
    Dal giardino fiorito osservo primavere nascenti
    in boccioli innocenti e sani.

    Mi sono odiato trovandomi, mi sono amato perdendomi
    nei disegni mediatici del mordi e scappa via
    nella luna che guardo e che mi sorride
    nel dipinto in galleria che non comprendo
    ma che critico e ammiro il suo tema emblematico.
    Bevo un pò di più e spingo un pò più in fondo
    la spremo questa mente
    è un’ agrume dal succo aggrumito.
    Un pensiero segue un altro
    si rincorrono loro, bambini spensierati
    nascono e muoiono giù, giù
    nei tuoi occhi ora muoiono i pensieri
    han trovato il cimitero dove vivere presente, passato e futuro.

    Mi sono odiato trovandomi, mi sono amato perdendomi
    nel libro che ora leggo
    è pugnalata in mezzo al petto quella pagina finale
    l'assassino è scagionato, ha in corpo tre litri di follia.
    Ora osservo il panorama baciato dalla sera
    il primo colore scuro della città è un pò come la prima volta.
    Guardo in basso, tutte luci al neon
    Guardo in alto, tanti diamanti finemente scelti e incastonati.

    Mi sono odiato trovandomi, mi sono amato perdendomi
    in questo cielo labirinto non scorgo più la strada
    il buonismo lo lascio scendere sul marciapiede:
    gli dico addio stanotte, ora ho voglia di depravazione e di silenzio

    --------

    Rattristato questo è quanto.
    Senza pretese né motivazioni questo è tutto.
    Espando una fitta rete di asocialità
    negando agli altri il mio vero interesse
    camuffando il mio "non me ne frega un cazzo di quello che dici e/o pensi"
    (ma poi in realtà dici e pensi?)
    dietro una finta faccia da socialità.

    Il mondo è già bello e fatto
    io non mi ci rispecchio troppo.
    Forse non mi ci rispecchio per niente.
    Non mi stimolate ed io da voi non cerco stimoli.
    Non mi degno di cercarli almeno.
    Se arrivassero tanto di guadagnato
    ma è due di picche assicurato.

    Disincantato, disilluso, disagiato
    ci sono aggettivi da sprecare
    e voi chiamatemi come vi pare.
    Dalla finestra io vi osservo fluttuare senza un senso
    o con sensi opposti ai miei insani intenti.
    Tele macchiate di colori opachi, buttati a casaccio
    forse come le mie parole adesso.

    Ma la carta non me ne vorrà
    e manco Dante, Blake o Baudelaire
    il foglio oggi è la mia geisha.
    Ma la mente è ancora cosi' stanca
    forse non è allenata.
    Flaccida come il culo di una vecchia.

    Ma voi intessete, intagliate relazioni e fate bene
    voi si che lo fate bene.
    Io lo faccio male?
    Forse non lo faccio; forse, non saprei.
    Ma so che quando il sole giunge al capolinea giornaliero
    la mia camera comincia a profumare di crisantemi
    e mi infastidisce quest'aroma.

    E allora penso, penso e penso
    troppo spesso sbaglio perchè dovrei appuntare ciò che penso.
    Quasi sempre non lo faccio.
    Poi me ne pento perchè me ne dimentico.
    Resta solo un'ansia strana dopo
    che fa all'amore con la solitudine notturna
    e un pò di dolore si prova.
    Suvvia, è risaputo che l'uomo troppo solo è uomo disastrato
    perchè diventa vero e conosce il suo profondo.

    Domani comprerò un volto nuovo, giuro che lo farò.
    Voglio fare lo straniero nella mia stessa terra.
    Altra identità, altra età, altro ego.
    Coi pensieri che saranno finalmente coagulati e cicatrizzati
    avrò modo di guardarvi con altri occhi
    e nuovi spunti verranno fuori.
    Io diverrò come voi
    ebbro del mio essere lucido e freddo.
    Un embrione che non è se stesso
    ma marionetta del teatrino nella piazza principale.
    Un bicchiere mezzo vuoto
    o un bicchiere mezzo pieno?

    --------

    Solo in un'altra dimensione
    guardo gli altri da lontano
    e volo sopra le loro case.
    Viaggio sui loro sorrisi e sulle loro tristezze
    su quel mediocre/eccellente vivere di tutto e niente.

    Il mio è lontano almeno 40 piedi di whisky economico
    preso nel bar del porticciolo centrale.
    Ha occhi d'acquamarina, pelle di seta e animo ribelle e appassionato.

    Ma forse è utopica speranza quella mia
    che brucia in petto come un colpo di pistola.
    Ella forse è già di un altro,
    ella forse è semplicemente sua,
    ella forse non è mai stata mia.

    Ma io vivo di utopia
    quella sua è adrenalina pura e immacolata
    e scrivo a fondo io, per vedere se il mio tutto è più profondo di quegli occhi suoi.
    Ma è vana impresa, è come voler leggere sé stessi
    e allora danza sinuosa il suo essere donna nel mio perimetro/desiderio
    e con luce propria colma un buco nero esistenziale e dona polvere di stelle.
    Ma è uno sguardo di intesa, un tacito consenso;
    al prossimo bicchiere lei andrà via.
    La più dolorosa consapevolezza: il saper di dover restare soli.
     
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  6. quaderni usurati
     
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    CODICE
    ***

        Metamorfosi,
    lentamente, di un inchiostro
    ormai asciutto e provato dal tempo,
    secco d'aria emersa da troppe finestre
    aperte, arazzi
    di polvere accumulati e cuciti dal progredito
    vento, operatore di levigate pietre.
    cambio di mezze tinte, venature, di
    gelide tonalità.
    fresco di calamaio gestisci i miei pensieri
    rinnovali di lesioni emozionanti,
    trascina forte
    attimi di follia e argute dimenticanze.
     
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  7. White_Wolf86
     
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    complimentoni a "quaderni usurati"
    ora ci provo anch'io (ma non ridete troppo di me ^^)

    CITAZIONE
    restiamo assieme,
    sbiaditi, quando il vento non ci ascolta
    e la luce si piega
    a diseredare silenzi e nostalgie;
    lo spazio tra una nuvola in libera caduta
    e di un fiume l'argine turbato
    che scorre tra le vene
    dell'anima tua
    obliqua

    19/06/2005
     
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  8. Viejito
     
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    Nel viale assonnato di foglie che cominciano a morire sull’asfalto
    conta i passi col contagocce, autentico divenire.
    Il profumo della terra umida, avide inalazioni.
    L’albero di lillà cura le assonanze, vicinanti distanze:
    gli hanno promesso un pensiero di benzedrina.
    Quando tutto pare reso, è allora che trionfa la vittoria
    che spesso è ancor più perdente della sconfitta.

    Dorme pensiero, dorme fratello, sogna pensiero, sogna fratello

    Una carta, due, tre, pure quattro da giocare
    l’asso in manica di camicia è pronto e vuole uscire.
    Non ha più nulla da aspettare, egli è pronto per barare.
    Gira impazzito il vinile nel giradischi fedele
    l’artista gusta il suo volto e canta il suo nome al contrario.
    Ama il modo del suo strano danzare.

    Prende parole non dette mutandole in un baco di paura
    con le mani nelle mani e un bacio per un pugno di istanti ancora buoni da vivere.
    I tuoi occhi scrutanti e il mondo che fila dritto inesistente
    Un sonno profondo nell’oceano di rumore di onde incostanti ed estranee.
    Nel letto di esso le ascolta col pensiero di te.
    La compagna desiderio domattina sarà coscienza.
     
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  9. quaderni usurati
     
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    CITAZIONE (White_Wolf86 @ 22/9/2005, 17:59)
    complimentoni a "quaderni usurati"

    'azie 'azie, troppo buono

    CITAZIONE
    sbiaditi, quando il vento non ci ascolta
    e la luce si piega
    a diseredare silenzi e nostalgie;

    molto bello questo passaggio..

    CODICE

    ***
    Veloce nella nebbia,
    ariete di ininfrangibili
    mura che pure
    attraverso.
    un frangente e distolgo
    lo sguardo, oltre la coltre
    un idealizzato paesaggio
    romantico si cela
    esteta di piacevoli sospensioni,
    alberi spogli che reggono come antiche
    fondamenta
    l'aria carica di umidità


    Edited by quaderni usurati - 11/10/2005, 13:21
     
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  10. quaderni usurati
     
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    CODICE
    ***
    Spartianes rues abusez de moi
    encore
    avec teintes blanches il chauffe lessommeils
    et vacarmes perpétuels
    maintenant dirigé par mains
    trop vieilles,
    maintenant comme brise d'un îlot
    perdu il redresse l'air un
    vent d'un renouvellement lent
    de saison.
    et il éteint l'illusion
    derrière
    cils qu'ils s'entrelancent.
     
    .
  11.  
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    :rolleyes: Stamattina ho cacato una poesiola, tanto per fare aBcd aBcd:


    Persistenza della memoria e resistenza dell'imene



    Talvolta non collimano,
    ma stridono, gli eventi e l'ideale,
    come tante formicole
    su una sveglia sghimbescia...

    Le vergini che stimano
    prezioso il loro stato virginale
    non sono che ridicole
    puttane alla rovescia.



    image


    Edited by Hamlet da Hamelin - 24/7/2007, 15:46
     
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  12. playboysfygato
     
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    ahhhhhhhhhhhhhhhhh una presa da un kamasutra napoletano


    O SOLE O MARE O CIEL E STELLE
    E TUTTO O RIEST APPRIESS
    VO GIURO N'COPP A STA CAPOCCHIA
    APPILERANN E CIESS

    A FESSA O CAZZ E ZIZZE E O CUL TUN
    VO GIUR N'COPPA A CHISTU CAZZ
    SONG A BELLEZZA E A GIOIA E CHISTU MUNN!

    Edited by Hamlet da Hamelin - 10/9/2006, 17:46
     
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  13. Falso in bilancio
     
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    a Bernardo Soares

    E la via cominciò
    A lasciar placare
    L’astio corrugato
    Nel lavoro affaticato
    Dei miei piedi,
    terriccio sbriciolato,
    e il mio passo lento,
    calpesta il calore
    dell’abitudine
    della mia via.
    E quel che devo
    Al mio lavoro,
    che solo numeri
    non sanno calcolare,
    non di certo è la monotonia,
    è soprattutto l’avanzare
    graduato, dei giorni
    in una vita,
    solo la soddisfazione
    di poter avvicinare
    la penna al foglio
    per potermi sentire
    di lungo in largo
    ad un passo dal calore
    immacolato della stella
    che mi brilla più vicina,
    la stella a cui regalo le ore
    più noiose della mia vita,
    noia immortale più
    di quanto io possa essere
    mortale,
    è il sogno solo
    di un giorno, di potermene
    liberare…
    per poter dopo
    ritornare ad amare
    il resto concessomi
    della vita.

    Se dalla mia via
    Esce un gatto,
    piccola
    Figura dell’affetto
    Che posso incidere
    Nelle mie memorie,
    i suoi occhi grandi,
    profili di una felicità
    non consueta
    mi rendono
    soltanto
    meno solo.
     
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  14. Falso in bilancio
     
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    (ma questa discussione non era per le poesie nostre?)
     
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  15. esanguedeborah
     
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    Chiedo venia; ho provveduto a rimuovere.
     
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127 replies since 8/4/2004, 06:50   6416 views
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