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Erode Scannabelve.
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Vuoi che forse
Io non debba
Ascoltare vizi e scelte
Per la distruzione della
Vita?
Che forse valga la pena
Vivere di niente,
delle piccole soddisfazioni
che non riesco mai a sentire?
Dovrei correre, impennarmi
Saltare tanti ostacoli
Che si parano davanti
Facendo come un Pulcinella
nelle sue più
Belle immagini…
Le mani in alto
Un sorriso lì sul viso
Quasi prossimo ad un salto
Che non riesco a voler fare,
intimarmi quella spinta,
cadere nuovamente,
ma con i piedi ben piantati
nella dura terra fredda.
…io…non riesco a farlo…
se vado avanti,
e avanti vado, per la faccia
sempre verso il cielo,
rivolta ai sacchetti nuvolosi
che salutano le vite,
lo faccio solo per gradini
lentamente
gattonando come un gatto
cieco, perso,
senza
un’esistenza.
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quaderni usurati.
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oooooooohhhhhhhhhhhhh anche se con un'anno di polvere accumulato tra le righe è sempre bello rivedere questo topic tra quelli frequantati..
***__________________________________15.apr.05
Spartane strade illudetemi
ancora
con candide tende scalda sonni
e perpetui vociari
diretti da mani ormai
troppo vecchie,
ora come brezza di un isolotto
sperduto risana l'aria un
vento di un lento
rinnovo
di stagione.
e spenge l'illusione
dietro
ciglia che si intrecciano.
..traduzione dell'ultima postata l'anno passato
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Viejito.
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E' un peccato che questa discussione (splendida) sia progressivamente caduta nel dimenticatoio... chi mi aiuta a rivitalizzarla???
Spalle da gladiatore e lacrime di bimbo.
Il vero lupo sarà pronto
solo quando spedirà i ricordi nell'oblio.
Nel mentre assorbo come spugna fa con l'acqua
gonfio il petto e mi fortifico.
Ma il mio profondo traspare dallo sguardo:
questo sorriso è la facciata del palazzo.
16/08/06. -
Gabbiano81.
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ti aiuterei, ma sono una frana nel poetare.
però hamlet, erode et simila potrebbero<------(invito esplicito). -
Viejito.
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Foglia arsa al sole dal tempo che è stato.
Odio schiumoso sul volto del killer.
Uomo d'affari, affari di vita
vissuta o sperata ma comunque assaggiata.
Orco bramoso di critiche insane
forte del tuo "sei stato il peggiore" creato esistito.
Il pianto da me non hai mai avuto
"stringi quei denti, livido bimbo!"
sono rabbia che cresce, sono bestia affamata.
La cinghia è poggiata sul divano ingiallito
e fa ancora rumore in quest'occhio bandito.
Ti ho steso con un gancio sinistro all'altezza del mento
ho colpito il moribondo tuo input d'orgoglio.
"Sono un uomo"
ora dico mormorando tra i denti.
Come un lupo che lascia il suo branco di sempre
vado via nel mio cerchio di paura infinita
senza torti né onori alle stelle mi volgo
in ricordo di un mondo di ricordi morenti.
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Erode Scannabelve.
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tratto da "seguendo=ancora senza titolo"
Di colpo, colpi
Sordi
Indietreggia il benessere comune,
Squadre d’architetti
Del regime sanguinario
Procurano alla patria
Un edema sciovinista.
La loro siringa, una punta
D’estremo metallo
Conficcata nel cuore
Della gioia
Da inizio alla pandemia
La pandemia
Da fuori non
Si tocca ne si vede
Ma dentro, nel
Dio personale
Che ognuno crea in se
Scoppia vorace la carneficina.. -
Viejito.
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Ti porterei lontano da ogni cosa
dolori, litigi e panorami
già vissuti troppe volte in troppi stadi.
Rivivere ogni senso in freschi stimoli vitali
visitare nuove strade, palazzi e case
incrociare le persone reinventando i nostri nomi,
a bere vino sul canale e a mangiar brodo in una baita.
Ti porterei nel mio letto
sul mio petto addormentata.
Un nuovo senso alla mia notte
motivo alcuno per urlare.
E tratterrei gelosamente
ogni tuo tiepido respiro.
Ne farei fare testamento
sarebbe un nulla più a pretendere
l'estremo desiderio che annienterebbe le ambizioni.
Non vorrei gloria, lauro e vacui riconoscimenti
il vero uomo è l'uomo che in vita ha amato
e di me potranno dirlo anche quando alla Signora scura mi sarò concesso.
Sarà la mia miglior poesia
quell'epitaffio su carta marmorea.
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(ila/Jo).
User deleted
GRAZIE
Sono passati anni da quando sei andato via…
Dio un giorno decise di chiamare accanto a se
una persona speciale,
e così
tra le lacrime e il dolore di chi ti voleva bene,
sei andato via.
Hai lasciato una parte di te in tutti noi,
ma in fondo è quello che fanno i grandi uomini.
So che sei sempre accanto a me,
in ogni mio passo,
in ogni mia decisione o scelta importante.
Quando mi sento sola o triste,
mi basta pensarti per tornare a stare bene.
Ai bambini solitamente si dice che
le tante stelle in cielo
sono le luci delle casette degli angeli.
Anche per me è così,
e so che in una di quelle ci sei anche tu,
a vegliare su di noi.
Forse è per questo che la sera
mi abbandono incantata a guardarle.
C’è sempre stata una luce che brillava nei tuoi occhi
quando eri qui,
ed ora questa luce continua a brillare
negli occhi di chi ti voleva bene.
Grazie zio…
grazie per il tuo starmi costantemente vicino,
grazie per il tuo farmi compagnia nei sogni,
grazie per i tuoi sorrisi,
ma soprattutto… grazie di essere esistito!
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