Quali libri avete letto quest'estate?

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    PINOCCHIO: UN LIBRO PARALLELO è una meraviglia. Non ho energie per descriverlo a fondo con metodo, a quest'ora, e butterò delle osservazioni senza pensiero. Getta una luce nera su Pinocchio. Torbidumi emergono, splendidi, carezzando con tentacoli d'inconscio risvegliato la storia e scortecciando tutto, svelando le nude linfe verdi luminose che scorrevano sotto, e che Collodi forse pensava non sarebbero mai potute uscire allo scoperto. Manganelli è spietato e soave, sarcastico e amoroso. Qui carezza, lì graffia; ovunque, tira fuori dei collegamenti che ora ci fanno dire "To', l'avevo pensato", e ora sbalordiscono: "Come possiamo non averci pensato?", o anche: "Impensabile". Le linfe nascoste, e snudate, sono intrecciate in modi tali che bisognava avere un cervello abile a certi tuffi, con strane sporgenze-pinne, com'è quello di Manganelli, per sapersi buttare a capofitto nello svisceramento di Pinocchio, come in un fondo abisso onirico. Un inferno delizioso, a tutti visibile ma non da tutti esplorabile così lucidamente e senza perdersi. Bisogna indovinare i passaggi segreti, toccare i tasti giusti, che sono camuffati da ornamenti. Alla fine, il quadro, ricomposto, è straordinariamente diverso da quello che si conosceva, e al tempo stesso è quello e non un altro. Lo stile di Manganelli, poi, è incredibile. Chi lo assaggia non si pente, va fino in fondo e riemerge trasformato, rileccato. Barocco forever. Quei delirii improvvisi, fuori tema, che ci trascinando a capire veramente cos'è il mondo, invero, prima che cosa sia la letteratura!... Non mi sono spiegato bene, ma, insomma, un'impressione credo d'averla data, di che cosa significhi leggere PINOCCHIO: UN LIBRO PARALLELO. Scordavo di precisare che i capitoli sono 36 come 36 sono quelli del PINOCCHIO di Collodi, e che naturalmente a ciascun capitolo corrisponde un capitolo del libro parallelo. Sennò che paralellismo sarebbe? Tutto è spiegato, nel senso letterale dello "spiegare": via ogni piega, le vele si spiegano, e l'immaginazione dell'autore naviga, inarrestabile, e tutti ci trascina seco, per l'oceano variegatissimo delle tempeste di fantasia. Amen.
     
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  2. armidala
     
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    Grazie Mille Marco Plato..
     
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  3. GaborKinski
     
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    Includendo i fumetti: grande scorpacciata di Dylan Dog e Dampyr!!
     
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  4. de Guermantes
     
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    Per sigfrido.
    Il piacere delle lettura è paragonabile alla scoperta che un viaggiatore compie ogni volta lungo il suo cammino. come non rendono le parole per esprimere l'emozione di un viaggio a coloro che non camminano, così risulta vana ogni descrizione di un libro, a chi non ha ancora letto. è un sottile invito alla lettura, fatto forse in tono troppo didascalico
    se vuoi ne riparleremo dopo la tua lettura. Ma dal vivo: mi sono imposto di non scrivere più di dieci libri in ogni mio post.

    il duca
     
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    Messaggio n. π × 100


    CITAZIONE
    non rendono le parole per esprimere l'emozione di un viaggio a coloro che non camminano


    Non sono del tutto d'accordo: e il concetto di isomorfismo dove lo mettiamo?...

    O, intanto, dove sarebbe dunque il senso di ogni libro, se non in quel tentare di descrivere a un altro ciò che quell'altro non potrà mai vedere in quanto tale visione è di chi scrive e sua soltanto?...

    Ecc.

    Edited by Platone da Plutone - 16/9/2004, 02:50
     
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  6. de Guermantes
     
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    bella questa.
    sono la dimostrazione della sconfitta della letteratura e della sua capacità di comunicaione emotiva. forse non ho capito niente.
     
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    Allons enfants de la lettrie!


    No, no: la letteratura non è sconfitta; o dovremmo dire, coerentemente, che tutti i campi della Comunicazione umana sono sconfitti!, in quanto la Soggettività - irridente, e forse suprema, dea - li schiaccia tutti con il suo immenso culo da mostro.

    Ma preferirisco pensare che è nei nostri limiti il nostro splendore; che, nella fattispecie, il fatto che ognuno di noi è costretto a REINTERPRETARE nel SUO proprio laboratorio simbolico interiore qualsiasi messaggio che gli arrivi dall'esterno (letteratura, facce, dichiarazioni d'amore, apparizioni di ragni, disposizioni di carte, malanni, il mondo intero...), ovvero a esercitare lo psicoorgano dell'IMMAGINAZIONE, sia ciò che più ci rende vivi e umani.

    Per questo la letteratura è superiore al cinema letterario.


    * * *


    P.S.: dopo aver scritto questo messaggio mi sono accorto che avevo capito male il tuo messaggio, e quindi questa qui sopra non è la risposta a quello!!!... La risposta a quello, piuttosto, sarà quest'altra: "Non sarà che hai qualche ipotrofia allo psicoorgano? O con quale inadatta specie di libri hai interagito?", ecc.

    Ossequi

    Edited by Platone da Plutone - 18/9/2004, 13:12
     
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  8. Liviagra
     
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    Interessante...

    La mia soggettività si è confrontata con i seguenti libri:

    Giro di vite (Henry James)
    La vita è sogno (Pedro Calderòn de la Barca)
    Alcuni testi teatrali di Harold Pinter
    La terra senza il male (Umberto Galimberti)
    Jules & Jim (Henry-Pierre Roché) in francese, non ancora ultimato - il libro che ha ispirato l'omonimo film di François Truffaut

    Sto rileggendo l' Amleto

     
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    OK, ma se io mettevo nella lista i libri che questa estate ho cominciato a leggere e non ho finito di, stavamo freschi! per la serie La montagna sul comodino...

    Polylector Hyperdistractissimus
     
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  10. de Guermantes
     
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    il mio primo messaggio ( quello di risposta a sig.) si rifaceva alla mia concezione dell'estetica letteraria, verso cui mi sento affine alle teorie della ricezione della scuola di costanza. ma sono tornato adesso dalla notte bianca e sono stanco alla prossima
     
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  11. ilnomeègiàutilizzato
     
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    L'estate, che si riduce al mese di agosto,è scivolata su di me strappandomi il piacere della lettura:è ora che lo scriva io un libro,un libro da tenere avvinghiato a me per rendermi memore di chi o cosa sono.
    Ho letto solo nycolas eimerych inquisitore di valerio evangelisti:la solita solfa di uno scrittore divenuto seriale et commerciale.
    Mi sono accorto di una cosa però
    :è interessante ed utile leggere quelle poche righe scritte sull'ultima di copertina;quelle righe che tentano goffamente di rendere il tutto con pochissime parole.
    E' utilie perchè il lettore servendosi della sua immaginazione può evitare di leggersi il libro,per leggersi tanti libri:è un po come le storie a bivi di topolino,giusto per rendere meglio l'idea.
    Leggiamo di meno ed "inventiamo'' di più:sembrerà banale ma non lo è.
    Cosa è un libro?:una storia intima resa pubblica,è un'emozione che lo scrittore scolpisce,rendendola concreta,con l'inchiostro della penna.
    E',il libro,in estrema sintesi un tassello della storia del suo autore;ancora meglio è un tassello della sua vita.
    Cosa siamo noi?:delle storie che si srotolano sulla Terra.
    Orsù dunque!:raccontiamole queste storie.
     
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  12. sigfrido
     
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    [/QUOTE][QUOTE]Non sono del tutto d'accordo: e il concetto di isomorfismo dove lo mettiamo?...

    O, intanto, dove sarebbe dunque il senso di ogni libro, se non in quel tentare di descrivere a un altro ciò che quell'altro non potrà mai vedere in quanto tale visione è di chi scrive e sua soltanto?...[QUOTE]

    Giusto,anche se la lettura di un libro é la cosa più personale che esista (incrocio in un preciso istante della vita di una soggettività irripetibile con una altra),
    comunque si può tentare di descriverla.Orsù ,Duca,all'opera! [/QUOTE]
     
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  13. de Guermantes
     
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    non farmi scrivere tanto sul pc.
    mi trovi tutti i giorni in facoltà. quando vuoi.
     
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  14. sigfrido
     
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    O.K.,va bene.
     
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    mi trovi tutti i giorni in facoltà. quando vuoi.


    Caro duca, io il 23 mattina ero in facoltà tutto solo e disperato, non ho incontrato nessuno che conoscessi, se l'avessi incontrata mi sarei confortato, dov'era dunque? dire facoltà è dire mondo, occorrono coordinate x e y meno approssimative... Piangenti saluti
     
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73 replies since 11/9/2004, 22:44   1975 views
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