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Outisemeuzontos.
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Improvvisonetto
A questo chiuso scrigno di tesori,
cui tu affidi i tuoi ninnoli e la vita
d'effimera falena ora invaghita
d'una fiamma che piano la divori;
a questo prònao di poveri allori
appena dedicato, che t'invita,
nella penombra timida e spaurita,
ad un altare avaro di favori,
che più chiede, il passante occasionale,
socchiuso in una sua (piccola) storia?
Fra leggeri bijoux d'onice e d'ambra,
cattura un tempo spurio di memoria,
tu, mia Sfinge da tavolo, Escoriale
giocattolo, mio matto oro d'Alhambra!
Edited by Outisemeuzontos - 19/4/2006, 14:39. -
Outisemeuzontos.
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Vi interessa un sonetto in esperanto, la lingua artificiale di Zahmenof?
Lo ha scritto Kàlmàn Kalocsay, un poeta ungherese morto nel 1976.
Vesperoj gaje pasas en kazino
La glasoj tintas, li la fumon blovas.
Promene li ĉapelon flankenŝovas
Kaj dande turnas sin post belulino.
Senzorge, gaje li tra l’ viv’ promenas,
edzina plendo, aro de infanoj
kun bruaj ludo, ploroj kaj malsanoj,
per hejmaj zorgoj lin neniam ĝenas.
Sed ofte, se el amikfamilio
Li venas, jen, eksangas, kvazaŭ vundo
En lia koro akra nostalgio
Je l’heim’, kiun sur sia vivogrundo
Li ne konstruis. Kaj kun apatio
Li ĝemas: “Morti sola, kvazaŭ hundo!”
(trad. Allegre passano le sere al casinò
tintinnano i vetri, fuma.
Passeggiando porta in parte il cappello
e come un dandy si volge a una bella.
Spensierato, allegro passeggia per la vita,
un lamento di moglie, un gruppo di bambini,
con giochi chiassosi, pianti e malattie,
mai lo disturbano coi problemi della casa.
Ma spesso, se da una famiglia di amici
torna, ecco, prende a sanguinare, quasi una ferita,
nel suo cuore l'antica nostalgia
di un focolare, che sul terreno della vita
non ha creato. E con apatia
geme: "Morire solo, come un cane!". -
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SONETTO
SEMI-IMPROVVISATO E AHIMÈ BRUTTISSIMO
PER IL VENTITREESIMO
COMPLEANNO DI UN'ANIMA BELLISSIMAINDEGNI DELLA QUALE SONO SIA
I VERSI SIA L'AUTOR DELLA POESIA
MA IN QUESTA DISCUSSION DOTTA E CITRULLA
NON SI BUTTA VIA NULLA
Alma creatura densa di splendore
che in tutti noi raccendi alti pensieri,
qui vedi i nostri doni ed i sinceri
auguri che ci sgorgano dal cuore,
sì come Dio fa al mondo i suoi clisteri
d'amore e pena, meraviglia e orrore,
e il mondo assorbe dentro, e caca fuore
i suoi accenti or celesti, or grigi, or neri.
Come i divin clisteri il mondo accetta,
tu fa' agli omaggi che, pur non divini
ma meschini (siam gente poveretta),
ti inoculiam spingendo i pistoncini
dell'affetto che ognun vêr te affetta;
e facci luce coi tuoi sorrisini.
P.S.: il sonetto, che accompagnò la consegna d'un dono collettivo (ed è stato poi portato spesso a esempio, per le rime miserrime, d'opera dedicatoria mal riuscita), risale al 17 ottobre 2005, ma è stato ritrovato solo oggi tra le carte dell'autore. Reca a esergo le righe: «17 ottobre 2005 / per dimenticare il vuoto che / il 17 ottobre 1919 / lasciò il 23enne Michelstadter».
Edited by Hamlet da Hamelin - 23/3/2007, 18:16. -
Ferro Ferro.
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CITAZIONE«17 ottobre 2005 / per dimenticare il vuoto che / il 17 ottobre 1919 / lasciò il 23enne Michelstadter»
Fu il destino a guidare la mia scelta, allora.. -
.CITAZIONE (Ferro Ferro @ 10/9/2006, 17:19)Fu il destino a guidare la mia scelta, allora.
Nonché la mia presenza mistico-radiante; ché al bookmarket, ad accattare il libro, ci ièttimo io e te insiem, se ben rammenti.. -
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SONETTO
PER LA LAUREA DEL PETROSSI,
DA DICIANNOVE SPIRITI COMMOSSI
(CON ALTRI EVENTUALMENTE TARDI MOSSI)
Se i sonetti non sonti omai di noia,
sontuoso eroe, senti la nostra dedica.
Ma se t’aonta, allor tu irruma e pedica
noi tutti e pungi, graffia, squarta e scuoia;
t’ungi di nostre lacrime le cuoia:
cuor lieto avrem, come una paramedica
che d’oli, con movenza bustrofedica,
spalmi i peli del Pelide appo Troia;
nostra gioia fia tutto imbalsamarti.
Nelle piú amare avvolgici catene:
sempre a te volgerem le piú dolci arti;
mai potrassi al Petrossi svoler bene.
Balsamo or ti, ’mpetrare osiam, sia ’l dono
qui a te porto, spirto petroso et bono.
Edited by Hamlet da Hamelin - 29/10/2006, 14:26. -
de Guermantes.
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Lacrime...
ma non parlatemi per molto di composizioni liriche brevi. -
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OK, ti parleremo a breve di composizioni liriche lunghe. . -
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SONETTO PER LA LAUREA DI EL REY
S’io non avessi l’edema retinico
e per la precisione maculare
che m’è sempre dinanzi a perturbare
la visio con accanimento cinico
e avessi un tono un po’ piú vitaminico
auliche e magne avrei le rime e rare
e avrei assistito alle laureesche gare
nell’aula magna del bis-Policlinico
ma ora udendo del bel trionfamento
che per la tesi avesti e la menzione
speciale oltre la lode e il diecicento
il soma mi si avviva d’emozione
dunque lascia ch’io esprima il mio contento
con questo sonettuccio d’occasione
Edited by Hamlet da Hamelin - 22/3/2007, 23:49. -
Filosofico84.
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lo so ke nn dovrei dirlo, ma li sento cosi vuoti questi sonetti, xke?ci manca qlc, un qlc di essenziale....xke? . -
.CITAZIONE (Filosofico84 @ 23/3/2007, 12:16)lo so ke nn dovrei dirlo, ma li sento cosi vuoti questi sonetti, xke?ci manca qlc, un qlc di essenziale....xke?
Il fatto è che son tutti
sonetti o d'occasione,
o da disfida metrica,
non sonetti d'urgenti
e turgenti turbe di sentimenti
quali i foscoliani o i lorchiani.
D'altro canto, se scrivo
un sonetto altro e alto di tal smalto,
non vengo certo a collocarlo qui!,
dove chiunque passando per la Rete
potrebbe derubarmene
e spacciarlo per suo.... -
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Scordavo questo... SONETTO IN ACCOMPAGNO
DEL DONO D’UN OMBRELLO-SEDILETTO
A GIORGINO MILONE
PER LA SUA LAUREA IN FILOSOFIA
(26 FEBBRAIO 2007)
Poesia, mio spento ormai cratere, butta
estremi sprizzi-sprazzi!, e estreme io impasti
rime a omaggiar gli allegri piroclasti
filosofici d’un che, instrutto, ha instrutta
intant’ogn’alma, per sua alma asciutta
del muffo ch’altr’assäi ’ngegni ha guasti.
Oh quanti non di lauri ma di basti
ornano lor figura, ond’ea s’abbrutta!
Milone, or tu continua l’alta strada,
ombrello al fianco; e dossi-paradossi
fendi, e dialleli-dedali; e mai cada,
obtorto pede, tu, ma dritto inceda,
bontà di Dio; e a riposare gli ossi,
o Giorgio, in cima alfin tu allegro sieda.
... e questo!SONETTO IMPROVVISATO IL 6 MARZO
CHATTANDO IN MSN CON DON JAMON
CHE DOMANDAVA SE SAREI VENUTO
AL FESTINO DI GABOR
DEL 24 MARZO
Or ti risponderò con un sonetto
del tutto improvvisato in un minuto.
Allora, qui per iniziar premetto
che sono un po’ depresso e inzallanuto;
ma Antonio, ch’è l’amico mio perfetto,
così come oggi infin non è venuto
di Mariella alla festa, pur negletto
farà Giancarlo; e il mio pensiero è acuto.
Io senz’Antonio certo non verrei,
ma poi ho tanti cazzi per la testa
(e parlo qui senza allusioni gay)
che non so proprio come avrei il coraggio
di venirmene, intendimi, alla festa;
perciò starò in mia tana e al mio foraggio.
Edited by Hamlet da Hamelin - 23/3/2007, 21:25. -
Filosofico84.
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Ora Capisco....xke era troppo un artificio retorico privo di sensibilità.....un esercizio dilettantistico....grazie per la tua spiegazione...buon lavoro . -
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Bene, e ora eccovi una chicca non mia... un sonetto che circola clandestinamente per Napoli in questi giorni!, opera di qualcuno che si firma Pulcinella... e che ha così commentato un increscioso episodio verificatosi iL 17 marzo 2007 alla rassegna "Una piazza per la poesia"!: UNA POESIA PER LA PIAZZA
Quei che alla plebe han sabato impedito,
tirando il signor Treves per la giacca,
di scire – in piazza qui del Plebiscito –
i romani Mazzetti e Malatacca;
partenopei non so di che partito,
rigonfi di poter come una vacca
del suo latte, che han chiesto – e s’è obbedito –
cantar per primi, e altrui sen vada in cacca;
vorrei tanto saper d’ognuno il nome, e
studiarne il canzonier da parte a parte
per commentarlo veramente come
merita; e se poi andran tutti a Roma essi,
prego Dio non trabocchi per tant’arte
il Colosseo, come di cacca i cessi.. -
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SONETTO A "CORREZIONE"
D'UNO PSEUDO-SONETTO
CHE SCRISSE SEMPREVERDE OTTANTATRE'
Caro moderatore triste e stanco
che rincasi e al pc ti sdilinquisci,
e leggi i miei messaggi, e impallidisci:
pur medita il bannarmi!, è giusto: io manco.
Ma Sempreverde colpiresti al fianco
solo perché alla promozione ambisci;
perciò congiuri artificioso e strisci:
vuoi ti s'assegni un nuovo e piú alto banco.
Ahi, perché d'umiliarmi non finite
e minacciar gastighi a gran clamore?
Ahi, tu non fai che infliggermi ferite,
tu mi ferisci fin in fondo al cuore!
Ma i' son forte, non puoi fermarmi, no:
e le menti a plagiar continuerò.CITAZIONE (Sempreverde83 @ 15/6/2007, 23:53)Caro moderatore, triste e stanco,
che accendi il computer tornando a casa,
leggi i miei messaggi e diventi bianco
cercando di bannarmi per giusta causa.
Colpiresti Sempreverde ad un fianco
perché sei una persona ambiziosa:
vorresti la promozione, un nuovo banco
anche se la cosa suonerebbe artificiosa.
La smetti di umiliarmi?
Di minacciar provvedimenti
non fai altro che ferirmi,
tu ferisci i miei sentimenti
ma io son forte, non puoi colpirmi
continuerò a plagiar le menti.
Edited by Hamlet da Hamelin - 17/6/2007, 04:07.