Poesia Kurda del 900

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  1. Almayer
     
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    Sono La Rosa D'Oriente--Gegherxuin poche note sull'autore


    Sono la rosa nella vigna del paradiso d'Oriente
    sono il sole che brucia nell'oscurità della notte.
    Sprizzato dal cuore del tempo
    Sono l'Eufrate,scaturito da remoti millenni.
    Sono gonfio di vita,e splendida vita
    voglio spargere,dai semi fioriti del diciannovesimo secolo.
    Illumino di mille scintille la nube del tuono,
    con voce possente scendo dal cielo della mia patria.
    Sono impeto di acque spumeggianti,
    voglio ridare vita agli uomini.
    Sono lampo,fiamma,fuoco,l'ardente
    tempesta di fuoco per idoli e dei.
    Ardo fino a morirne,e intanto illumino
    anche la notte più oscura--luce per occhi
    che non vedono questa nostra lotta e il mio combattere.
    Ho scelto questa vita incurante del latrare dei cani,
    pronto a sacrificarmi sul cammino della libertà.
    Voglio traboccare come le acque ribollenti.
    Sono la lotta,la rivoluzione,il moto terribile
    dei mari e dei laghi di tutto il mondo.
    Eppure sono soltanto un filo d'acqua accanto alla corrente.
    Anelo alla libertà.
    Sono un democratico,voglio vivere ad occhi aperti,
    e cosi prendo su di me tutto il peso delle sorti della mia nazione.


    La Canna e il Vento--Sherko Bekas poche notizie sull'autore

    Non era mai accaduto.
    Nel boschetto
    gli alberi erano tutti innamorati
    di una canna
    una cannuccia sottile
    che amava invece il vento,
    il vento che porta la pioggia.

    Cosi il boschetto l'aveva ripudiata.

    La canna innamorata
    rispose<per me questo va bene>.
    Voi,state pure tutti da una parte,
    che dall'altra c'è il vento della pioggia.
    Cosi vuole il mio cuore.

    Il boschetto,offeso,
    sentenziò la morte
    per quell'innamorata dagli occhi di rugiada.
    Chiamò il picchio dal becco forte,
    e il picchio colpì nel cuore
    tre,quattro,cinque volte
    nel cuore della piccola canna.

    Da quel giorno
    la canna innamorata divenne un flauto
    e da quel giorno
    le ferite degli amanti
    parlano con le dita del vento
    e cantano,
    ovunque nel mondo,
    da quel giorno.

    Helin--Kemal Burkay poche notizie sull'autore

    Nel giorno della sua nascita,io ero in montagna.
    Quando aveva sei mesi,ero in prigione.
    Quando tornai a casa,mi aveva dimenticato.
    E quando aveva tre anni c'incontrammo tra le baionette.

    Lei offrì a me e ad un poliziotto dei biscotti.
    Quando aveva sei anni,alla nostra porta bussarono ordini di guerra.
    Per un anno mi fecero girare tra Ankara,Istambul e Diyarbakir.

    Quando venne a trovarmi in carcere
    Si arrabbiò con me perchè non tornavo a casa.
    E quando aveva sette anni
    dovetti uscire dalla sua vita e lasciare la mia terra.

    Ora ha otto anni,
    Non conosce la ragione per cui l'ho lasciata.
    Conosce la sofferenza
    e tutto quel che è avvenuto
    per lei ha il suono di un giocattolo infranto.

    Edited by Almayer - 29/10/2007, 14:27
     
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  2. Erode Scannabelve
     
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    queste poesie son belle davvero...
    ma almeno una presentazione con brevissima biografia dei poeti...
    su su :D
     
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  3. Almayer
     
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    "Canti D'Amore E Di Libertà Del Popolo Kurdo"

    Per centinaia di anni la poesia kurda d’autore, salvo qualche eccezione, non si è discostata molto dalla poesia del Medio Oriente in generale, per quanto riguarda i contenuti, le forme espressive, la metrica. [...]

    Le voci educative, patriottiche, tese ad insegnare il valore della libertà sono state poche, nella poesia kurda, fino alla conclusione della prima guerra mondiale.
    Le conseguenze di quella guerra sono state tragiche. Non soltanto il popolo kurdo non ha ottenuto i benché minimi diritti nazionali, ma lo stesso territorio del Kurdistan, e quindi la nazione kurda, sono stati smembrati e divisi tra gli Stati confinanti.
    Tali Stati hanno immediatamente cercato di annullare al loro interno l’identità Kurda e per cancellare il nome dei Kurdi e del Kurdistan dalla storia del mondo hanno applicato politiche di oppressione con incarcerazioni, deportazioni, massacri, nella totale negazione di ogni diritto umano.
    Per applicare questa politica in modo più silenzioso e più facile, hanno cominciato ad attuarla in primo luogo nei confronti degli intellettuali, nonostante il loro numero, all’interno della società kurda, fosse relativamente esiguo. Ma gli intellettuali erano considerati, dal potere nemico, come il fuoco che cova sotto la paglia.
    Per tagliare i contatti tra gli intellettuali e la popolazione, per evitare che la loro voce arrivasse alla nazione e illustrasse gli obiettivi della sporca politica del nemico incoraggiando la resistenza, la rivolta, la lotta per riottenere i legittimi diritti, negati, il potere ha vietato ogni forma di libertà.

    La realtà ha dimostrato che i nemici del popolo kurdo anche in questa politica si erano sbagliati e non avevano capito ancora che "quando un popolo paga la libertà con il sangue, nessuno può sbarragli la strada".
    Così, il piano realizzato dai governi per tagliare i contatti tra gli intellettuali e la popolazione del Kurdistan ha avuto l’esito contrario, ha rinsaldato i contatti e ha provocato l’avvicinamento tra la popolazione e gli intellettuali, soprattutto poeti e scrittori, i quali, con scelta appropriata, hanno puntato molto sulla poesia. La poesia d’autore, che era un genere prima piuttosto elitario, è diventata allora uno strumento di espressione quasi normale per rivelare la volontà, gli obiettivi, la sensibilità, il dolore e la felicità degli esseri umani in una forma attraente che, unita con la musicalità del ritmo, riusciva a entrare in tutte le orecchie e a risuonare su tutte le bocche.

    La poesia è così andata incontro alla popolazione, abbracciando tutti con amore e portando con sé le idee di libertà, di patriottismo, di democrazia, di umanità. La poesia ha espresso il dolore del popolo e il suo odio nei confronti dell’oppressione e ha mostrato che la liberazione nazionale è l’unica strada per ritornare a vivere.

    Ha approfondito la sensibilità popolare nei confronti dei popoli di tutto il mondo impegnati a conquistare la libertà e i loro diritti,ai quali bisogna offrire appoggio e solidarietà.
    La poesia degli ultimi decenni èp stata costruita,e preziosamente ornata,con queste prestigiose tematicheCosi si è trasformata in una delle armi più efficaci non soltanto per abbattere quel muro che il nemico voleva alzare tra i poeti e la popolazione kurda.E' diventata un'arma molto efficace e forte nella lotta dei popoli per la libertà,l'auto determinazione,la democrazia ,la pace.

    Alcuni tra i poeti hanno combattuto sul campo di battaglia e hanno dato la vita, come martiri.

    L’oppressione, la tirannia degli occupanti del Kurdistan, torturatori dei Kurdi, hanno dunque provocato una rivoluzione anche nella poesia.

    (Tratto dalla prefazione di Ibrahim Ahmad)





    DIALOGHI--Sherko Bekas

    Ho posato l’orecchio sopra il cuore
    della terra.
    Parlava d’amore, del suo amore
    per la pioggia,
    la terra.

    Ho posato l’orecchio sul liquido cuore
    dell’acqua.
    Il mio amore, l’amor mio
    è la sorgente, cantava
    l’acqua.

    L’ho posato sul cuore
    dell’albero.
    Della sua folta chioma,
    – l’amore suo – diceva,
    l’albero.

    Ma quando accostai l’orecchio
    all’amore stesso,
    che non ha nome,
    era di libertà che parlava,
    l’amore.

    -------------

    QUANDO




    Quando prendi un suo raggio
    e con quello scrivi,
    ti fa visita il sole
    e ti regala un libro.

    Quando sai leggere
    le parole dell’onda
    ti fa visita l’acqua
    e ti regala la sua ninfa più bella.

    E quando ti si accende nel cuore
    l’amore per gli oppressi
    ti fa visita il futuro
    e ti offre tutta la felicità del mondo.



    O.T.:

    spero d'esser stata più diligente ora :lol:
     
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  4. Almayer
     
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    Io Sventurato--Enver Gokce

    Impossibile ora--Vivere in Turchia!!
    Nuovo veleno ogni giorno.
    Per noi non esistono giardini,fiori ,città,
    non c'è sorriso.
    Insomma nè gioia nè pace:
    invece,tristezza ,dolore.
    La ragione,è che noi siamo con te.
    Vita Fraterna!!

    Impossibile ora--vivere in Turchia!
    Si,guardate,guardate quant'è terribile il nostro stato!
    Nelle mani di ladri e avvoltoi,
    di stranieri,Dio ce ne liberi,
    stroncate le mie facoltà,chiusa per me ogni via d'uscita!

    L'alba della violenza è vicina.
    Resisti ,mio cuore! Ancora un poco.
     
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  5. Almayer
     
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    Il Carcere di Ejdehak--Goran
    Ejdehak!Il carcere è una fortezza,
    mura di cemento,cancelli d'acciaio.
    Ejdehak!Il carcere è in fiamme,
    le uscite sono chiuse
    pesanti catene trattengono i prigionieri
    ai polsi e alle caviglie il ferro si arroventa,
    brucia la loro forza.
    Dovunque,il puzzo del veleno delle vostre menti,aguzzini,
    che escogitate sistemi sempre nuovi
    per punire chi pensa.
    I vostri boia,i vostri sgherri,si ubriacano
    del sangue dei prigionieri!

    Ejdehak!Anime nere che vivete nel terrore
    al ricordo dei tanti a cui strappereste il cervello
    per nutrire i vostri serpenti!
    Giovani vite in catene,condannate a morire
    attendo la subitanea,violenta fine
    attendo l'impiccaggione
    --pensieri,energia,speranza e aneliti
    strangolati con il loro respiro--
    o marciscono in catene.

    Ejdehak!Non smettete mai di lavorare,
    nutrendo con giovani cervelli le vostre vipere infernali,
    saziando la loro avidità
    con arresti,forche e massacri!
    Ma un giorno il sangue che avete ingiustamente sparso,
    le idee che credevate di aver soffocato
    bruceranno nelle vene di Kawa come in una fornace
    sprigionando furore.
    Impugnando il maglio insorgeranno
    insieme i padri sopra i figli morti
    e sgretoleranno le vostre carceri,
    I giovani,morti dietro quelle mura,
    saranno l'orgoglio del Kurdistan.
    Il nostro popolo conoscerà il loro nome,le loro gesta:
    li inciderà sul basamento della nazione.

    Ai falsi dèi del fascismo.

     
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  6. Almayer
     
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    La Bellezza E La Donna

    Ho visto stelle in cielo
    ho raccolto fiori nei giardini a primavera
    la rugiada notturna mi ha baciato il viso
    ho contemplato al tramonto molti orizzonti
    l'arcobaleno dopo la pioggia scrosciante
    arcuato nel sole
    il sole nuovo di Marzo,la luna nuova di Maggio e di Giugno
    sono sorti e caduti per giorni e per notti
    le acque turbinose e la spuma d'argento del torrente
    mille luci da lontano
    rossi e gialli i frutti maturi del giardino
    canto e bisbiglio d'uccelli nelle alte foreste
    musica bella molte volte si è levata
    dalla gola del flauto o dalle corde del violino.

    Tutto questo è meraviglia e bellezza
    getta luce sul cammino della vita
    ma la natura senza il sorriso del mio amore
    è vuota di luce
    è senza musica se il vento
    non porta la sua voce ad eccitarmi.

    Quale stella,quale rosa selvatica è rossa
    come le sue guance,i suoi capezzoli e le sue labbra
    quale nera pozza quieta è serena come i suoi occhi
    nera come le ciglia,le sopracciglia o i suoi lunghi capelli?
    Quale forma è bella come la sua figura
    quale bagliore è luminoso come i suoi occhi?
    Quale anelito,in un cuore fermo e chiuso,
    è magico come quello dell'amore?
     
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  7. Almayer
     
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    sul tema "le passanti"..


    Una Bella Senza Nome

    Capelli chiari,labbra rosse
    occhi chiari sfavillanti
    oh,la ragazza bella dalle guance rosate
    oh,la ragazza serena dalla voce dolce.
    Sul polso liscio non c'è ombra di peluria,
    neppure di quella leggera,che può esserci n volto
    e i lineamenti delicati sono morbidi,
    fa piacere guardarli.
    Le tue vesti leggere son più attraenti
    di un abito nuziale.
    Sono soltanto un passante,e la guardo di sfuggita
    ma già la sua bellezza mi ha toccato l'anima.
    Di tutto il cielo,lei è la stella dell'aurora
    ma mi mette in cuore un sentimento puro e bello.
    come se tra i mille e mille suoni che salgono dalla pianura
    ne udissi uno solo,il più dolce,e molto tenue.
    Una sorgente molto limpida,di notte,nello sfavillio della luna
    e sullo sfondo tremano come perle i sassi,
    per me è più bella di un mare senza fine
    che rovescia onde scroscianti.
    I capelli chiari,le labbra rosse
    gli occhi chiari sfavillanti,
    oh,la ragazza bella dalle guance rosse
    oh,la ragazza serena dalla voce dolce.
    Ma non m'importa di essere un passante,
    non m'importa di dovermene andare.
    Sapete,non m'impegno e non mi agito troppo
    per quelli a cui ho fatto un ritratto nella mia memoria.
    E' una bella di molte grazie,
    ma,ahimè,senza nome.




     
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  8. Almayer
     
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    Chiodi-Latif

    E' vero
    nei mercati del mondo
    non si trovano più chiodi

    E' vero
    sono tutti nelle prigioni
    conficcati nelle mani
    di chi anela la luce.
     
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  9. Almayer
     
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    Nazim Hikmet Parla All'Umanità

    Quando nacqui ,il dolore era normale
    come il vento;
    la morte era normale come il sasso e l'ombra.
    La gioia--proprio come
    sigarette e fiammiferi al distributore di benzina,
    era vietata.

    Il silenzio era la medaglia favorita
    sul petto di poeti codardi
    Le parole,coltelli puntati
    alla gola di chi le pronunciava

    Poi giunsi io ,e appiccai il fuoco
    alle radici della Paura
    e seminai le nuvole con semi d'Amore
    nel vento delle Stagioni.
    Nella terra della Fame e della Sete
    con la mia poesia creai il fiume dei Profumi
    e maledissi un secolo
    in cui i poeti sono presi,per paura,
    nelle trappole dell'oro e del denaro
    e gli uccelli sono presi,per fame,
    in reti e lacci.

    Sulle montagne ,nelle pianure e nelle valli,
    gridai,
    O mia patria affamata,
    ti amo e ti amo
    eccomi,ad arare questa terra
    con le mie ciglia

    e trasformarla in campi e giardini
    dove crescono fiori rossi e splendida poesia
    per i bambini di un mondo che verrà
    un mondo di Libertà,Pace e Amore.


     
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  10. zerofollia
     
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    Sono bellissime.... mi ricordano Tagore!
     
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  11. Laura Schrader
     
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    Manca la citazione del libro da cui provengono le poesie: "Canti d'amore e di libertà del popolo kurdo" Edizioni Newton Compton (Collana Millelire) Roma 1993. A cura di Laura Schrader. Prefazione di Ibrahim Ahmad
     
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  12. Laura Schrader1
     
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    Manca la citazione del libro da cui provengono le poesie: "Canti d'amore e di libertà del popolo kurdo" Edizioni Newton Compton (Collana Millelire) Roma 1993. A cura di Laura Schrader. Prefazione di Ibrahim Ahmad
     
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11 replies since 29/10/2007, 13:02   2146 views
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