Verismo russo

Potenza

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  1. Almayer
     
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    Una mostra del tutto interessante e fascinosa....

    Entro il 10 febbraio.

    http://www.comune.potenza.it/APPUNTAMENTI/...CFM?VALORE=5763

    Da Panorama:
    "La realtà vista con l’anima, anzi con la grande anima russa. Ci si imbeve di questa atmosfera da santa madre patria nella mostra Verità e Bellezza-Realismo russo (catalogo Marsilio), al Palazzo Loffredo di Potenza, fino 10 febbraio (qui le info).
    Quando in modo generico si pensa all’arte russa, si ripensa da un lato alla sua tradizione sacra, quella delle icone, e poi dall’altro, con un salto mortale, alla grandezza delle sue avanguardie storiche con Kandiskij, Malevich, Goncarova e Chagall, tutti autori emigrati dalla Russia. Laura Gavioli, curatrice della mostra di Potenza ha portato invece in Italia 80 opere del Museo di Riga, inediti del Realismo Russo, quadri rimasti in odor d’eresia per quella patina ideologica di arte pompier-socialista che li adombrava. Invece queste opere sono il contraltare artistico del grande romanzo Ottocentesco russo, quello di Turgenev, Tolstoj, Cechov e Dostoevskij. Quadri in presa diretta sulla realtà e verità, in nome di quel “santo ver” di cui parlava anche Manzoni e che si ritrova nelle parole di Ylia Repin: “La Bellezza è una questione di gusti; per me è tutto nella verità”. Questo artista è presente in mostra con il Ritratto di Alexandra Schuvalova, ma Repin è anche autore dei Battellieri del Volga, vessillo di questa arte realista. Quadri epici di sudore e fatica creati da artisti che fanno parte degli Ambulanti. Giovani istruiti erranti, fervidi riformisti legati in gruppo, venati da utopico populismo. Il loro fine era quello di portare l’arte al popolo, sull’onda dell’abolizione, nel 1861, della servitù della gleba, voluta dallo zar Alessandro II.
    Il gruppo, unito nei suoi esordi da un leader carismatico, Ivan Nikolaevic Kramskoj (1837-1887) presente in mostra con Dolore inconsolabile e il Ritratto di Pavel Kovalevskij, ebbe la capacità di organizzare mostre itineranti in varie parti della Russia, e il movimento rimase attivo fino agli anni Venti del 900. Per parlare al popolo e ai ceti diseredati era necessaria una pittura narrativa, scene di interni, ritratti, i vecchi, i bambini e i militari, la natura e la fame, il mondo del lavoro nella vasta campagna russa. La Sera sul Volga, di Pëtr Ivanovic Petrovicev (1874-1947), i paesaggi invernali di Aleksej Vladimirovic Isupov (1889-1950) e di Konstantin Fëdorovic Juon (1875-1958), Una città russa nel XVII secolo (1902), e il Paesaggio con chiesa (1903) di Konstantin Vestchilov, o Il pittore di icone di Klavdij Vasil’evic Lebedev, una sorta di quadro nel quadro come testimonianza e esaltazione dell’arte di pittori-contadini di icone devozionali: tutte queste opere palpitano di una musica da melodramma verista, dai toni e accenti più vasti e più popolari, ma è proprio in questa atmosfera che si ritrova l’identità nazionale del popolo russo."

    http://gallery.panorama.it/thumbnails.php?album=1109


     
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  2. Almayer
     
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    La mostra sul Realismo russo è stata protratta fino al 16 marzo.
     
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1 replies since 3/2/2008, 21:55   738 views
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