La gente è ipocrita

come una bufala dimostra

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    :cry: Mi è arrivata una mail straziante... e così vi stavo, qui, scrivendo: «Avrei forse dovuto postare questa discussione nella sezione dedicata all'Arte? No. All'Arte vera simili cose ripugnano, come ripugnano al senso umano in generale». E avrei allegato questa citazione tolta da un blog:

    «[...] leggo che un certo Guillermo Habacuc Vargas, "artista" costaricano, è arrivato ad uccidere un cane "per arte", facendolo morire di fame e di sete. [...] Sarebbe interessante capire cosa c'è in questa nuova presunta ricerca artistica, in cui non vedo altro che il bisogno di far parlare di sè, fingendo una rappresentazione del reale che è ricerca del peggio, quale forma sicura di provocazione. L'arte non è più rappresentazione del bello, ma nemmeno lo è del vero, perchè troppo chiaramente alla ricerca del sensazionale. Non stupisce che presunti artisti cavalchino il successo, meraviglia piuttosto il grande seguito che riscontrano puntualmente ad ogni esibizione. Questi nuovi pubblicitari (mi pare la definizione migliore) sembra abbiano compreso la fame di orrido e la assecondino con estrema facilità, non mancando certo infiniti spunti nella realtà. Viene da chiedersi come, quando e perchè l'orrendo abbia sostituito il bello nell'attrazione. L'agostiniano "Non possumus amare nisi pulchra" è sostituito dal "Non possumus amare nisi horrida": ma se alla bellezza si risponde con l'amore, all'orrido come si risponde, con l'odio? Una lettura attenta del fenomeno potrebbe offrire un interessante quadro sociologico e psicologico della nostra realtà, ma ho la sensazione che non ci sia nulla di buono in quello che potremmo scoprire».

    Il sito per, diciamo così, salvare il prossimo cane, con una petizione, sarebbe stato questo: http://guillermohabacucvargas.blogspot.com

    :blink: Poi ho letto altrove:

    «Circola da alcune settimane un appello che racconta una storia terribile: un artista latinoamericano, Guillermo Habacuc Vargas, avrebbe fatto morire di fame un cane all'interno di un museo e questo, per lui, sarebbe stata una forma d'arte. Ma le mie indagini, fin qui, tracciano un quadro tutt'altro che certo, ben diverso da quello apparentemente certo descritto da molta stampa. Ecco il testo dell'appello in una delle sue varianti più diffuse:

    Guillermo Habacuc Vargas ha organizzato una mostra espondendo cio' che di migliore il suo genio potesse partorire: UN CANE LEGATO AD UNA CORDA, DESINATO A PERIRE DI FAME DINANZI AI CURIOSI OSSERVATORI, ESPERTI DI PSEUDOARTE. L'Idea geniale, brillante, rivoluzionaria e' stata addirittura premiata con un invito all'artista in questione a partecipare alla Biennale Centroamericana del 2008 come rappresentante del suo paese. BOICOTTA LA PRESENZA DI GULLIERMO HABACUC ALL'EVENTO, CONTRO LA DISUMANITA' CHE SI SPACCIA PER ARTE. L'ARTE NECESSITA DI STRUMENTI MIGLIORI: www.petitiononline.com/13031953.

    Il link citato porta al testo di una petizione che descrive gli eventi in spagnolo e ha raccolto, al momento in cui scrivo, oltre 210.000 adesioni (va ricordato che queste petizioni online non hanno alcun valore legale e le adesioni non possono essere considerate "firme" in senso stretto).La petizione, a sua volta, linka un articolo del giornale costaricano La Naciòn, datato settembre 2007: ma l'articolo dice semplicemente che l'artista accusato dalla petizione è stato selezionato per rappresentare il Costarica alla mostra Bienal Centroamericana Honduras 2008. Del cane lasciato morire d'inedia non c'è traccia nell'articolo.L'atrocità sarebbe avvenuta, secondo l'appello, durante la mostra Bienal Costarricense de Artes Visuales (Bienarte) 2007, in seguito alla quale Guillermo Habacuc Vargas è stato selezionato per la Bienal Centroamericana. A supporto di quest'affermazione viene fornito un link a un blog che linka un altro blog, che a sua volta afferma quanto segue [...]:

    Mi risulta che il cane sia morto di inedia il giorno seguente. Sono venuto a sapere durante l'inaugurazione che il cane era stato catturato alla sera tra le baracche di un quartiere di Managua che prende il nome da un santo, ma Habacuc non mi ha saputo precisare quale in quel momento. Cinque dei bambini che hanno collaborato alla cattura hanno ricevuto una somma di dieci cordobas in premio. Nel corso dell'esibizione alcune persone hanno chiesto che il cagnetto venisse liberato, ma l'artista l'ha proibito. Il nome dell'animale era Natividad, ed è stato lasciato morire di fame sotto gli occhi di tutti, come se la morte di un povero cane costituisse un vergognoso spettacolo mediatico in cui nessuno fa nulla se non applaudire o fissare sconcertato.

    In definitiva siamo ciò che leggiamo: pure crocchette.Nel luogo in cui era esposto il cane rimangono soltanto un cavo metallico e una corda. Il cane era gravemente malato, zoppicava e non voleva comunque mangiare, quindi sarebbe morto comunque anche in un ambiente naturale. Ma tutti i poveri cani sono così, presto o tardi muoiono oppure vengono uccisi. Qui si esauriscono le "prove" portate dall'appello: un "mi risulta che sia morto". Di testimonianze dirette, finora, non c'è traccia. Il sito antibufala Snopes.com, nella sua indagine, linka un articolo di ottobre 2007 del quotidiano nicaraguense La Prensa, secondo il quale il direttore della galleria, Juanita Bermúdez, afferma che il cane invece è stato nutrito durante le pause di chiusura e poi è scappato. [...]

    Il cane sarebbe rimasto nella mostra per tre giorni, ma la mostra durava tre ore ogni giorno, e soltanto durante quelle tre ore veniva legato e non nutrito. Al di fuori di quest'orario, veniva alimentato regolarmente con cibo per cani fornito da Habacuc stesso. Il cane sarebbe poi scappato. Silvio nota inoltre che "Habacuc era un profeta del vecchio testamento famoso perché rimproverava a Dio di vedere la violenza sulla terra e non fare nulla per fermarla." Un nome particolarmente calzante, visto che lo scopo dell'"artista" era attirare l'attenzione sul fatto che, come dice a chi gli scrive indignato, nella sua città decine di migliaia di cani randagi muoiono di stenti ogni anno e nessuno ci fa caso, ma basta metterne uno in una mostra per suscitare la furia ipocrita dell'opinione pubblica. [...]

    Va notato che Vargas stesso dice che lo scopo dell'opera non era causare sofferenze alla povera creatura innocente, ma dimostrare questo concetto di ipocrisia. [...] Riassumendo:

    • abbiamo un blogger anonimo che ha dato la stura alla vicenda scrivendo che a lui/lei risulta che il cane sia morto. Che fine abbia fatto la bestiola, però non si sa: su questo non c'è nessuna testimonianza diretta, di prima mano.
    • abbiamo il direttore della galleria d'arte che dice che il cane è stato nutrito, ma non durante le tre ore giornaliere della mostra, e che poi è scappato, e su queste dichiarazioni pone la propria firma;
    • abbiamo l'artista in questione che non conferma e non smentisce la morte del cane; dice che non era sua intenzione causargli sofferenza.
    • abbiamo una vicenda che fa leva su tutti i sentimenti giusti per ottenere la vastissima eco mediatica alla quale aspirano tanti "artisti".

    Con questo quadro di dati, la spiegazione più probabile (ma non certa) è che il cane non sia stato maltrattato come descrive l'appello, ma che l'artista abbia fatto una provocazione male interpretata e non si sia reso conto delle possibili conseguenze mediatiche della provocazione. Come ben sappiamo, qualsiasi storia di maltrattamento di animali, vera o falsa, fa perdere il lume della ragione a tanta gente e risveglia nei giornalisti la voglia di scoop che riempie intere pagine con poca fatica. La voglia di credere al luogo comune dell'artista moderno incomprensibile e insensibile, combinata col fatto che gli avvenimenti hanno avuto luogo in un paese lontano e "primitivo", ha fatto il resto.

    In sintesi, la storia funziona perché gioca sui nostri luoghi comuni: gli artisti moderni sono indecifrabili e farebbero qualsiasi cosa in nome della cosiddetta "arte"; i visitatori di queste mostre sono snob insensibili; i paesi latinoamericani sono rozzi e primitivi; la gente è crudele con gli animali e nessuno fa nulla per fermarli. Ma paradossalmente funziona anche su un altro livello: ha dimostrato pienamente la tesi di Vargas, ossia che la gente è ipocrita. Con pochissime, nobili eccezioni, s'indigna e si mobilita per un animale messo in mostra a morire (apparentemente) di stenti, mentre fa finta di nulla quando incrocia la stessa creatura per strada. Per questa storia si è mossa l'Organizzazione Italiana Protezione Animali e si è attivato persino il commissario UE Frattini per trovare la maniera di bandire Guillermo Vargas dall'Unione Europea. Ma scusate, il principio dell'innocenza fino a prova contraria che fine ha fatto?

    Allo stesso modo, temo che molta gente "firmerà" questa petizione assolutamente inutile e crederà con questo di aver fatto il proprio dovere di animalista DOC. Io avrei una proposta: invece di "firmare" pigramente, andare a comperare una scatoletta di cibo per cani e portarla al rifugio per animali più vicino. Costa più fatica, ma è sicuramente un gesto più utile. E con lo stipendio di un commissario UE, o di un giornalista che ha riportato come assolutamente certa la notizia senza verificarla, chissà quante scatolette si potrebbero comperare» (Paolo Attivissimo).

    Educativo, no? :B):
     
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  2. C' est moi
     
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    Ma le foto mostravano comunque un cane magrissimo!!! Com' è possibile che lo davano a mangiare?
     
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  3. noicheincominciamo
     
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    Il cane non stava affatto bene, in effetti, nella foto che lo ritrarrebbe morto non sembrava schiacciare un pisolino. E il deperimento mi sembra progressivo. Che significa "sarebbe morto comunque"? E poi, non mangiava perché malato o lo nutriva l'artista? Io spero che le cose stiano come riportato qui sopra, eh, e di aver firmato una petizione inutile. In questo caso chiederei all'artista se dobbiamo ridere o piangere o comprarci un CD di Gigi D'Alessio per cercare riflessioni di equivalente profondità ^_^ . Dopotutto, anche quella è arte.
    (E poi, tra i luoghi comuni elencati, il più duro a morire mi sembra proprio "la gente è ipocrita")
     
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  4. Hilary85
     
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    CITAZIONE (C' est moi @ 22/3/2008, 18:18)
    Ma le foto mostravano comunque un cane magrissimo!!! Com' è possibile che lo davano a mangiare?

    infatti..anche a me è arrivata questa mail..povero cucciolo,faceva impressione,si vedevano le ossa della spina dorsale addirittura :( :cry:
     
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    Era magrissimo perché lo avevano raccolto da strada già moribondo.

    CITAZIONE (noicheincominciamo @ 22/3/2008, 19:16)
    (E poi, tra i luoghi comuni elencati, il più duro a morire mi sembra proprio "la gente è ipocrita")

    Ma suvvia, siamo tutti ipocriti, chi più chi meno. Io stesso stavo per scagliarmi contro Vargas senza pensare, poi per fortuna la mia parte meno barbara mi ha distolto dal linciaggio e ho indagato un attimo prima di scagliare il sasso... è così delizioso, d'altronde, avere qualcuno su cui indirizzare le proprie belle fonde riserve d'odio! talvolta capita nei confronti d'un amico, pure, ma uno sconosciuto è l'ideale! è come quando ti pagano per pigiare un pulsante che dà una scarica elettrica a qualcuno dietro una parete, e che mai lo saprà, e tu intaschi e pigi...
     
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  6. noicheincominciamo
     
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    CITAZIONE (Hamlet da Hamelin @ 23/3/2008, 02:19)
    Ma suvvia, siamo tutti ipocriti, chi più chi meno.

    Ua' posso enunciare un altro luogo comune? Ammettiamo di avere un difetto solo se possiamo attribuirlo al resto del mondo! :P E poi mica mi so' scagliata contro Vargas modello punch-box. Secondo me il nostro atteggiamento verso le "ingiustizie" deve essere: questa cosa non va, con la massima calma faccio quanto sia in mio potere per evitare che si ripeta. In quello spirito ho firmato.
     
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    CITAZIONE (noicheincominciamo @ 23/3/2008, 12:49)
    un altro luogo comune? Ammettiamo di avere un difetto solo se possiamo attribuirlo al resto del mondo! :P

    Ma no, cara, io ho anche difetti che il resto del mondo non ha. In questo caso, cmq, avevo da attribuire un difetto al mondo, e, per spirito di corpo, me lo sono un po' attribuito anche a me stesso (data la grande umiltà che mi contraddistingue): quindi, come vedi, il processo è stato inverso a quello da te denunciato... :P
     
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  8. El-rei
     
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    .. eeee marco! come siamo esagerati!
    enunciato, non denunciato! :P

    ma poi quante storie... viviamo in una società ampiamente massificata e dominata dal potere dei media, siamo nel mezzo della più totale deriva dei valori, altro che ipocrisia: mi sembra emblematica la constatazione che si prova indigniazione per la sofferenza del cane nel museo e non del cane per strada; ossia non siamo neanche più capaci di stabilire validità universale per un determinato valore "condiviso".
     
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  9. noicheincominciamo
     
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    CITAZIONE
    Ma no, cara, io ho anche difetti che il resto del mondo non ha. In questo caso, cmq, avevo da attribuire un difetto al mondo, e, per spirito di corpo, me lo sono un po' attribuito anche a me stesso (data la grande umiltà che mi contraddistingue): quindi, come vedi, il processo è stato inverso a quello da te denunciato...

    Prendo atto e chiedo venia! :P

    Io credo che molta gente s'indigni anche per i cani in strada, che dalle parti mie vengono anche nutriti da proverbiali vecchiette. L'idea che le persone non facciano niente contro i randagi e s'indignino per quello di Vargas mi sembra capziosa: che ne sappiamo, di chi ha firmato? Del loro impegno? Tante firme si spiegano anche con la circolazione della "catena" via mail ad associazioni ambientaliste. Catena che presentava un'opportunità concreta di impedire a un tizio di ammazzare cani dal vivo per fare arte; mi sembra lodevole. I giornali occupatisi della vicenda mi sembrano attendibili nel resoconto dei fatti, mica erano italiani! (ok, mo' non voglio fare la disfattista! :P ) Mi sembra superficiale opporre a queste considerazioni il solito "perché non ANCHE" riferito alle persone che non s'indignerebbero per i randagi ("perché non hai parlato ANCHE di questo, nel tuo saggio?" è la critica tipica mossa ai ricercatori "colpevoli" di non scrivere un'enciclopedia ogni volta! :D ). Senza scomodare l'arte contemporanea, questo tipo di morale da 20 cent al discount ce la può fare "ANCHE" Federico Moccia! :rolleyes:
    (E se posso fare la maliziosa, non è che Vargas, che naturalmente non conosco, ha capito che la sua provocazione si è rivelata controproducente per gli affari e ha fatto marcia indietro?)

    Edited by noicheincominciamo - 24/3/2008, 17:47
     
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8 replies since 22/3/2008, 02:17   803 views
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