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StockolmSyndrome.
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Non mi ci trovo nella parte del protagonista che deve farsi pregare... Come ho già scritto amo la pace e la serenità, e sono il tipo che anche quando subisce un torto tremendo (non è assolutamente questo il caso), è subito pronto a chiedere scusa anche se evidentemente non è sua la colpa.
Ecco di nuovo le mie parole. Questa volta non mi aspetto nulla, le dono soltanto a chi vorrà ricordare qualcuno che non fa parte più del vostro mondo delle lettere...
Come piuma viaggiatrice
Che si posa sulla mano tremante
Quelle note si posarono sulla mia estasi.
Quel fluire di scrosci di lago
(ascoltati però da due innamorati)
Mi fece per un attimo rabbrividire
Do Re Fa Sol
E tutto ciò che è accaduto penetra dolcemente
Nella mente, mentre il corpo giace immondo.
Come è stato, come avrei voluto fosse stato.
Mi chiedo ansante, stanco alla fine del forte
Come può essere uno ciò che è stato e ciò che avrei voluto
fosse?
Ancora scrosci, c’è la Luna a colorarli d’amore…
Se li riascoltassi direi che c’era l’amore fraterno a
Elevarli dalla Natura
Piano è il Re minore
È l’accordo dei pensieri tristi
Corre il forte corre su per le scale
Tenta di liberarsi dal Re minore
Corre
Corre
Corre
Irato
Carezzevole
Si adagia
Prega
Muore
…………….
…………….
……………
In Re minore.
E’ il tocco invisibile di ciò che (non) ci circonda.
E’ un’istantanea di me,
E’ un’istantanea di te.
"Ti mando una piuma viaggiatrice con su stampato un bacio che ti accarezzi le guance e che d’improvviso, carezzandoti, ti mostri come la poesia renda ciò che è stato e ciò che vorremmo fosse stato…la stessa cosa.
Per un attimo,
per la durata di un Re minore.
Una vita."
Questa poesia si trova nella sezione "istantanee" (chi ama Motale troverà sicuramente delle affinità) che ho composto tra il 2003 e il 2004. Ho voluto riportare anche la dedica... inutile dirvi a chi. Ma l'ho riportata perché è una specie di commento.
Ciao ragazzi e grazie a tutti per l'affetto...
Ale
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