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Dunque: sono al I anno fuoricorso, ho dato solo 14 esami in 3 anni (colla media del 29,7), l'amico che mi ha fatto iscrivere dichiara che la missione dell'Università nell'aprirmi all'Alterità è fallita (cioè ho preso solo quel che m'era congeniale) e quindi potrei abbandonarla senza rimpianti, invece un'amica professoressa mi sputa in faccia se mollo, e intanto sono stanco, stressato (gli esami anche se facili mi gettano in uno stato d'ansia incredibile), malaticcio, invecchio (40 anni a maggio prossimo benché dimostri 25), la laurea potrebbe non servirmi a nulla, certamente non insegnerò (col cà che dopo la triennale faccio specialistica e sicsi!), mi sto cmq facendo un nome (vedi ***) nel mondo dell'alta letteratura (e anche Montale non era laureato), l'università mi leva tempo e denaro, più vado avanti e più rallento e peno, gli amici che mi sono fatto in facoltà (non in quel senso) cmq li conserverei anche se non ci andassi più e intanto già si fanno sempre più rare le occasioni di seguire i corsi insieme, ecc. ecc.; insomma non ho praticamente più incentivi - o così mi sembra (dimentico qualcosa?) - per frequentare, dare esami, arrivare alla laurea; ma se dopo aver mollato mi pento? ebbene, sto chiedendo consiglio a tutti gli amici, ché entro il 31 ottobre ho da decidere se pagare le tasse o chiudere la partita; e voi, gentili utenti (in ispecie color che mi conoscono), che cosa consigliate? vado avanti o mi fermo? a voi il sondaggio.
Azz... e questo è il mio messaggio n. 6000!!!!!!
Edited by Hamlet da Hamelin - 26/10/2007, 00:46
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