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In effetti è un romanzo abbastanza allucinatorio... quella parte anzi è piuttosto "normale" rispetto ad altre. . -
Almayer.
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due punti in particolare mi piacciono....
allora devo doumentarmi su M.P. ,vah!....cosi non deduco.
... m'incuriosisco
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Sì!!! documentatevi tutti su di me! Godo...
Intanto questo è il testo letto da Cassiodorov. Quali due punti...?
–6.
Napoli, 23 gennaio 1799
Un carnevale di tamburelli che stacciano coriandoli, donne giunoniche alla finestra che gettano padellate di roseoazzurre stelle filanti abbasso con le labbra strette in un sorriso di partecipazione, e gonfi maiali allo spiedo che luccicano d’olio ai bagliori sanguigni delle torce, nel bailamme dei pazziarielli. E dietro, nell’ombra della festa, taciturne, le ombre viventi che grattano il pavimento di terra di una casa vuota, per racimolare qualche verme da mangiare, bianche, gli occhi cerchiati di tisi, donne disfatte con i bambinelli tramortiti dalla fame appesi al collo. Lontano, dove si balla e sbevazza, risuona argentina una gaia conferma:
— Uéeee! Napulïone ha varcato ’o Rubbicone!
Coro: — Oléeee!
Un verme. Mangia, figlio mio. T’imbocco. Ma le tue labbra, i tuoi occhi, non si schiudono. Pari di cera.
La tarantella di Rossini, leggermente in anticipo. La mano nella mano, Pulcinelli e Pulcinellesse danzano in tondo, a elastici saltelli, mentre dal loggione sorride la Vecchia di Ensor.
— Sapremo approfittare anche di questo — sorride, le rughe sfarinantisi, mentre il maggiordomo le dà la carica con una chiave d’orologio conficcata tra le vertebre. Frulla, il suo ventaglietto, sempre piú rapido.
Ma tu mi muori, figlio.
— Che sarrà? ’a fine d’ ’o munno? — bercia un cieco con occhiali da cieco, grasso, barbobasettato, cappello scoperchiato come un barattolo di pelati, bastone levato in aria a vedere di buttar giú qualche stella, e giostra su sé stesso come un pupazzo saraceno. — Ma chi è ’stu Napulïone? i’ nun l’aggio mai ntiso.
— E mmanco ll’aje veduto, nce scummetto! — strafotte uno scugnizzo seduto, scalzo, simile a Huck Finn, e schiatta a ridere: seduto su di un’alta botte.
Ai piedi della botte, un malandrino dall’aria di un moscone, chino, trivella il legno e raccoglie lesto il ben spillato scuro denso nettare dentro una tazza che avidamente aspetta si colmi tutta per poi tutta svuotarsela dentro le volpine fauci.
— Stanotte v’ ’a damme a gratisse! — esclama sorridendo una sfarfallante prostituta, quella fucsia delle tre, e porge il bracciotto al braccetto dello scugnizzo, che salta giú e in quattro salti li ha già inghiottiti il nero di un vicolo. Le altre due prendono con sé rispettivamente il malandrino e il suo compare, il finto cieco.
— Addó me purtate? — scherza — i’ nun ce veco.
— Vie’! vie’, ca te facimme tuccà!
Si leva un grido, un bambino è morto, nessuno mi sente. Le prostitute ridono troppo forte.
La danza delle maschere ha rotto il cerchio, e ora si snoda serpentina intorno alle case, sussultoria, costante. Fascia tutto. È un treno a molle. Un vecchietto distratto viene urtato, perde il cappello, resta a guardare come un battilocchio. Non lo sa che arriva Napoleone?
La tarantella di Rossini.. -
Almayer.
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1) E dietro, nell’ombra della festa, taciturne, le ombre viventi che grattano il pavimento di terra di una casa vuota, per racimolare qualche verme da mangiare, bianche, gli occhi cerchiati di tisi, donne disfatte con i bambinelli tramortiti dalla fame appesi al collo. Lontano, dove si balla e sbevazza, risuona argentina una gaia conferma:
— Uéeee! Napulïone ha varcato ’o Rubbicone!
Coro: — Oléeee!
Un verme. Mangia, figlio mio. T’imbocco. Ma le tue labbra, i tuoi occhi, non si schiudono. Pari di cera.
2)Ma tu mi muori, figlio.
— Che sarrà? ’a fine d’ ’o munno? — bercia un cieco con occhiali da cieco, grasso, barbobasettato, cappello scoperchiato come un barattolo di pelati, bastone levato in aria a vedere di buttar giú qualche stella, e giostra su sé stesso come un pupazzo saraceno. — Ma chi è ’stu Napulïone? i’ nun l’aggio mai ntiso.
perdona il copia&incolla....
Se c'è una cosa che non si è compresa è il "godimento" che hai di te stesso,direi quasi inesistente....
i due brani..già:del primo capirai, del secondo, perchè quel cieco cosi raffigurato da il senso del mvimento fuori dalla danza e fuori dal meccanismo a chiave....
è l'unico che si "muove" nell'incoscienza di ciò che sta accadendo,deriso, una sorta di maschera ma che entra a far parte dei "festeggiamenti" pur se non coglie il motivo della tarantella.
Insomma il primo brano per la veridicità, il secondo per il grottesco di questo"spaventapasseri".
la lettura rende bene...
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naturalmente è solo un pensiero-apprezzamento venuto all'ascolto,nulla di più!. -
.CITAZIONE (Almayer @ 7/2/2007, 21:36)Se c'è una cosa che non si è compresa è il "godimento" che hai di te stesso,direi quasi inesistente....
Non ho compreso...
Cmq il cieco era un finto cieco, infine. L'unico veramente fuori festa era il vecchietto distratto che passava... Però l'effetto spaventapasseri del cieco ben c'è!, hai colto.. -
Almayer.
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infatti ,che scema!! Avrei dovuto capire che era un finto cieco:
"un cieco con occhiali da cieco"
"bastone levato in aria a vedere di buttar giú qualche stella, e giostra su sé stesso come un pupazzo saraceno."
troppo fittizio e disorientato per essere un cieco davvero tale..però c'è sempre qualcuno che spilla il vino alla botte
non vado proprio malaccio per aver letto solo una pagina del 6 capitolo di...
grazie per la precisazione cmq... -
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Prego. E non penserei mai che sei scema, al limite lievemente cecata (ma chi ha 11 diottrie scagli la prima pietra)! infatti, a voler ulteriormente precisare la precisazione, il momento precisissimo in cui si capisce che è un finto cieco è: "Le altre due prendono con sé rispettivamente il malandrino e il suo compare, il finto cieco". . -
Almayer.
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uèèèèèèèèèè
direi doppiamente!!!!
ma come si puòò....??
va buò....cecata ci sono ....davvero
testa per aria.... -
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Ti assicuro che c'è di peggio, per es. lavorare 13 anni alla revisione di un testo e accorgersi solo dopo la pubblicazione che a pag. 75 si è lasciato austroungarici al posto di austriaci (nel 1815 l'impero era d'Austria e non d'Austria-Ungheria). E meno male che è un libro tutto giocato sugli anacronismi (però consapevoli, non inconsapevoli)!...
Per giunta è stampato astroungarici!!!
Edited by Hamlet da Hamelin - 8/2/2007, 19:55. -
Almayer.
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va beh, dai!
A meno che il tuo lavoro non sia rivolto esclusivamente a degli storici ,e se pur fosse non tutti noteranno la mancanza,non credo i tuoi lettori ti sbeffeggeranno e prendendosi gioco di te penseranno:"ma guarda questo ....a pag 75....astroungarici.....austriaci....."
Partendo da questo particolare un giorno potrai revisionare ancora un pò e correggere altre imperfezioni che magari un anno in piu non ti avrebbe concesso senza il passaggio di un lasso di tempo più lungo e discontinuo..(ma che sto à dì?boh!)
tutto questo per evincere ...(avevo un concetto da esprimere già!!)
Pazienza dai ...un motivo in più per ricordarsi di pag.75 e che siamo tutti umani!!
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Per
UNA PIAZZA PER LA POESIA
SEI GIORNI SUI PASSI DELLA PAROLA
Napoli, piazza Plebiscito
Sabato 17 marzo
ore 11.00:
L'INFERNO IN PIAZZA
Lectura Dantis di Marco Palasciano
con una scelta di canti dell’Inferno
ore 18.00:
PALASCIANO DAL PARNASO AL PIANO
Marco Palasciano legge una scelta
delle sue
e qualche brano da Prove tecniche di romanzo storico
ed esegue improvvisazioni al pianoforte
Cogliamo l'occasione per segnalare che sabato 17, sempre in p. del Plebiscito, alle 17.30 Mauro Mazzetti esegue in voce e voluttà parole di poeti contemporanei. (Lo stesso Mazzetti sarà forse alle 11.00 con Palasciano, del quale probabilmente leggerà l'incipit da Prove tecniche di romanzo storico.)
Edited by Hamlet da Hamelin - 14/3/2007, 21:03. -
.CITAZIONE (antorusso81 @ 27/3/2007, 11:39)stiamo aspettando il grande cantore [...] dei nostri tempi, oppure [...] bisogna aspettare, come direbbe Nietzsche, gli inattuali
Eccomi... vi grancanto io l'attualità e l'inattualità dialetticamente sintetizzate!
http://episteme.forumcommunity.net/?t=4023937. -
antorusso81.
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CITAZIONE
Eccomi... vi grancanto io l'attualità e l'inattualità dialetticamente sintetizzate!
http://episteme.forumcommunity.net/?t=4023937
Forse il presunto "inattuale" conosce un certo Ferdinando Grossetti, nel qual caso dovrebbe essere un po' infelice visto che certe sperimentazioni e certi modi di descrivere e ricodificare Napoli e periferie sono stati attuati in maniera difficilmente arrivabile con gli stessi mezzi linguistici e di linguaggio (Grossetti lo fa da qualche decennio), ma io mi baso solo sul file audio che ho ascoltato nel sito, un po' poco per giudicare. Comunque le consiglio di cercare questo poeta non professionista (che tra l'altro è professore di conservatorio), anche se spero che lo conosca, probabilmente le do un buon termine di paragone con cui confrontarsi con una certa umiltà (non in senso polemico, visto che ritengo la presunzione una qualità).
cordialmente la saluto. -
Bufalinho.
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Al mio segnale...scatenate l'inferno! . -
.CITAZIONE (antorusso81 @ 27/3/2007, 12:15)le do un buon termine di paragone con cui confrontarsi con una certa umiltà
Ma, mio gentile, già per confrontarmi
avevo Dante e Joyce. Cmq adesso
mando subito il guardaboschi a prendere
Ferdinando Grossetti ed a portarlo
nel bosco, e guai se non riporta il cuore...
Edited by Hamlet da Hamelin - 27/3/2007, 15:08.