Marco Palasciano

alta letteratura

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  1. antorusso81
     
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    Il mondo come volontà di rappresentazione rappresenta uno stile di vita interessante, piacevole per il soggetto desiderante, e questo luogo è senz'altro la volontà di rappresentazione di un artista,
    quanta pubblicità,
    quanti numeri,
    quante critiche letterarie raccolte (tutte positive giustamente),
    di tanto in tanto qualche soggetto si permette il lusso eclatante di dire la sua, di intromettersi, di entrare come un fallo in questo ambiente uterino:
    CITAZIONE
    la presentazione è stata davvero valida soprattutto per la presenza del Prof.Corr@do Bològn@ il quale è riuscito a rendere bene il tuo fine ultimo...e cioè (secondo sempre il mio personalissimo parere) il tuo volere apparire a tutti i costi, come se il mondo e la letteratura aspettassero solo te! Mi dispiace doverti dire che gli applausi scroscianti erano per i maestosi interventi di Dè Crisat@faro e Bològn@, i quali hanno creato un'aura di ilarità in tutta l'aula.
    Scusami ancora ma nn sopporto le bugie!

    bisogna leggere prima il libro e poi parlare, giustamente...
    bisogna discutere sul libro non sull'autore(contro saint-beuve), è giusto...
    (ma a questo punto in questo spazio uterino si potrebbe anche inserire tutto il libro...ops..vaneggio)
    qualche sciocco artista lasciava parlare il "trionfo" da sé, qualcheduno più furbo ha creato il "mito del trionfo stesso", qui ci troviamo probabilmente nella volontà di creare questa seconda casistica (eppure non mi pare di aver ancora visto un articolo di giornale di Jean-Paul Sartre, o un commento di Alberto Moravia, ma dimentico che sono morti...),
    dunque è chiedere troppo un minimo di umiltà, almeno fino a quando non vediamo Corrado Augias (ma sarebbe ancor meglio Maurizio Costanzo, sinonimo di fama e danari!) che si aggiusta gli occhiali mostrando il libro alla telecamera...
    già avevo subito presentito tanta presunzione, in un sito dove ci sono molti laureandi in lettere e molte persone che magari hanno qualche scritto nel cassetto o hanno vinto qualche concorso o hanno addirittura pubblicato pure loro a simili livelli, ma non hanno avuto la presenza di spirito di farlo sapere in giro, troppo timidi per l'arte, arte che a quanto pare nei tempi moderni esige grande abilità nel "giuoco delle apparenze" e nelle "pubbliche relazioni",
    in fondo chi non sa pubblicizzarsi, o non ha un suo magnate, difficilmente può innalzarsi a certi livelli...
    bisogna adorare gli artisti presuntuosi, e compatire quelli la cui presunzione è uno smoking troppo largo,
    magari con un "premio strega" il tanto esaltarsi sarebbe più giustificato, magari, non ne sono sicuro: ognuno dà alle proprie azioni il peso che più gli fa comodo, è il pregio e il difetto della coscienza...(se la coscienza la si potesse mettere veramente ad un'asta pubblica, sarebbe veramente divertente)...

    un complimenti per questi riconoscimenti pubblici e d'obbligo,
    spero di avere l'onore di leggere il libro al più presto (e spero di non dovervi trovare un'opera autocompiaciuta in vani virtuosismi che ricordino Gadda, Joyce, e tanti altri, senza profondità e incapace di dare emozioni, una critica aprioristica e che non ha la base più concreta, la lettura del testo).
    PS:QUESTO INTERVENTO è DOVUTO A CHI AMA IL DURO MESTIERE DELLA SCRITTURA E CHE SA APPREZZARSI AL DI Là DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI, AGLI INATTUALI, AI TIMIDI, QUELLI CHE CONSERVANO DELLE PERLE DI SCRITTURA CHE NON POSSIAMO CONOSCERE PERCHé TROPPO UMILI E POCO CORAGGIOSI PER MOSTRARLI O PER CREDERE CHE LO "SCRIVERE" POSSA ESSERE UN MESTIERE

    Antonio Russo, Pozzuoli(NA), 1981

     
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    Massimo rispetto!

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    CITAZIONE (raffycell @ 10/6/2007, 22:05)
    [...] la presentazione è stata davvero valida soprattutto per la presenza del Prof.Corr@do Bològn@ il quale è riuscito a rendere bene il tuo fine ultimo...e cioè (secondo sempre il mio personalissimo parere) il tuo volere apparire a tutti i costi, come se il mondo e la letteratura aspettassero solo te! [...]

    Raffaella

    E' evidente che del discorso di Bologna non hai capito una mera ceppa. Lascia a persone più titolate o a persone con maggiori capacità di fruizione di te esprimere giudizi
    Per quanto riguarda il numero di persone, che ti aspettavi? Il pubblico di Federico Moccia? L'anno scorso alle letture di Frasca su Beckett c'erano più o meno le stesse persone, e Frasca non è certo l'ultimo degli arrivati.
    La cosa che mi fa più rabbia è, però, l'autogiustificazione morale che ci porgi: "non sopporto le bugie"...è evidente che il tuo non è un mero giudizio sull'onestà di Marco; e i motivi del tuo giudizio negativo sono gli stessi che hanno distorto la tua percezione al punto tale da aver sentito cose che non sono mai state dette dai relatori (vedi cit.).
    Io non sopporto le bugie. Diccelo, cosa ti rode veramente?

    Vorrei concludere con un ragionamento:

    Marco Palasciano è uno il cui fine ultimo della sua letteratura è rispondere ad una sua esigenza psicologia.
    L'opera di Marco Palasciano, quindi, non ha nulla a che fare con la letteratura.
    Francesco de Cristofaro s'è operato affinché si discutesse pubblicamente con insigni studiosi dell'opera di Marco.
    Quindi:
    O Francesco de Cristofaro è uno che non ne capisce di letteratura, o è uno che ama perdere tempo.



    Edited by thc10 - 11/6/2007, 13:02
     
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  3. tristanotradito
     
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    CITAZIONE (antorusso81 @ 11/6/2007, 01:57)
    PS:QUESTO INTERVENTO è DOVUTO A CHI AMA IL DURO MESTIERE DELLA SCRITTURA E CHE SA APPREZZARSI AL DI Là DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI, AGLI INATTUALI, AI TIMIDI, QUELLI CHE CONSERVANO DELLE PERLE DI SCRITTURA CHE NON POSSIAMO CONOSCERE PERCHé TROPPO UMILI E POCO CORAGGIOSI PER MOSTRARLI O PER CREDERE CHE LO "SCRIVERE" POSSA ESSERE UN MESTIERE

    È una vera fortuna che Prove tecniche sia stato pubblicato, dopo ben 14 anni di abbandono - altro che esibizionismo - ed è stato pubblicato grazie alle sollecitazioni di gente che solo fortuitamente è venuta a conoscenza della scrittura di Marco.
    E ci sono tante altre perle, o almeno perline, di scrittura e di musica che noi amici ci sforziamo di spingere alla pubblicazione, anche se mea culpa solo desultoriamente laddove col Palasciano, che per lo più si sperpera come otre rovesciato, ci vorrebbe un'opera persuasoria costante, da minatori.

    CITAZIONE
    spero di avere l'onore di leggere il libro al più presto (e spero di non dovervi trovare un'opera autocompiaciuta in vani virtuosismi che ricordino Gadda, Joyce, e tanti altri

    Mi ostino a credere che la tanto sottolineata quantità di hapax e di virtuosismi vari sia l'elemento del libro meno interessante.
     
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  4. El-rei
     
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    mi piace il sarcasmo, quello inferocito, questa però è solo invidia

    CITAZIONE (antorusso81 @ 11/6/2007, 01:57)
    PS:QUESTO INTERVENTO è DOVUTO A CHI AMA IL DURO MESTIERE DELLA SCRITTURA E CHE SA APPREZZARSI AL DI Là DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI, AGLI INATTUALI, AI TIMIDI, QUELLI CHE CONSERVANO DELLE PERLE DI SCRITTURA CHE NON POSSIAMO CONOSCERE PERCHé TROPPO UMILI E POCO CORAGGIOSI PER MOSTRARLI O PER CREDERE CHE LO "SCRIVERE" POSSA ESSERE UN MESTIERE

    con tutto il rispetto, ma questo intervento "dovuto" mi suona di rivincita morale di coloro i quali non hanno coraggio, nella vita, neanche di ammettere a se stessi che quel riconoscimento lo vorrebbero come nessun altro, e cosa più irritante, che non hanno avuto il coraggio di provare, e magari fallire;
    l'umiltà è altra cosa.

    Palasciàààà! sei diventato il Baricco delle baracche! :P
     
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  5. raffycell
     
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    Mi dispiace ma forse eravamo in due aule diverse. Ciò che Bòlogn@ ha detto è stato da me compreso alla perfezione, mi dispiace che voi abbiate una visione distorta della situazione. Inoltre volevo precisare che mai e poi mai mi permetterei di commentare uno scritto da me nn letto, mi sono soffermata infatti sulle sue affermazioni nel forum che mi sembravano (e confermo tutto ciò che ho detto energicamente) alquanto esagerate. Non voglio nulla in cambio, ne mi aspetto la vostra comprensione, ma come ogni opinione va rispettata come tale. Inoltre caro THC10 non mi rode nulla e cercherò di non scendere ai tuoi livelli, anzi da vera amante della letteratura e della poesia faccio i miei complimenti a Palasciano per la bellissima sestina che ci regalò quel giorno, per il resto, mi dispiace ma non condivido le vostre affermazioni...ma me ne farò una ragione! :B):

    Raffaella
     
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  6. tristanotradito
     
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    CITAZIONE (raffycell @ 11/6/2007, 14:35)
    ma come ogni opinione va rispettata come tale.

    E che, siamo al mercato?

    Ipotizziamo comunque che tu abbia davvero compreso alla perfezione ciò che ha detto Bologna (ma ricordi almeno che il suo discorso non si riduceva a quello?) che risposta ti dài alla domanda che spontaneamente mi porrei al tuo posto, e cioè questa:
    CITAZIONE
    Dovremmo altrimenti immaginarci un Bologn@ - uno che normalmente prefà ai libri di Starobinski, Spitzer e Unamuno - che verrebbe da Roma a Napoli a presentare un libro di un allievo di un collega ritenuto (il libro) mero esibizionismo di un narcisista. Lo ha chiamato al massimo "giullare", Marco; lui, amante e studioso della lirica provenzale.

    In ogni caso, questa è una discussione dedicata all'opera e non alla vita di Marco. Quindi ogni considerazione sulla sua condotta, il suo eventuale narcisismo (ma resta vero, e dimostrabile in ogni momento, che quell'opera ha subito quasi quattordici anni di abbandono), il suo eccentrismo, è off topic.
     
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  7. raffycell
     
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    Mah...forse sono io che nn riesco a spegarmi bene...sono sicura che Bològn@ ha apprezzato lo scritto di Palasciano (nn lo ritengo così superficiale da dire il contrario, provo una grande venerazione per la sua persona) quindi direi di concludere rimanendo comunque sbalordità per la vostra ottusità...e come disse una volta Manferlotti "possiamo chiuderla qui!".

    Raffaella
     
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  8. tristanotradito
     
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    No, non sei riuscita a spiegarti bene. Non puoi essere sicura che Bologna abbia apprezzato lo scritto di Palasciano e dire:
    CITAZIONE
    [Bologna] è riuscito a rendere bene il tuo fine ultimo [...] il tuo volere apparire a tutti i costi

    intendendo il "tuo" fine come "il fine del tuo libro", che è a rigore ciò che chi ti legge ha dovuto pensare visto che si parla del libro e non di Palasciano in questo topic. Perché se Bologna parlasse di questo come il fine ultimo del libro lo ridurrebbe impietosamente, e a quel punto nascerebbe, anzi risorgerebbe, dalle ceneri del senso, la mia domanda di cui sopra.

    Se anche per te Bologna ha parlato bene del libro e facendo questo ti ha munita di un pregiudizio (o se non altro di un giudizio mediato) positivo su di esso vista la "venerazione" (?) che hai di lui allora trovo questi tuoi interventi ancora più gratuiti e anzi sconvenienti.
     
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  9. raffycell
     
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    Cercherò di chiarire: questa frase era riferita alla persona e non allo scritto, lo scritto è stato apprezzato altrimenti nn comprendo la presenza dei vari docenti...spero tu ora abbia capito!
    I vostri argomenti sono saturi e bigotti. La tenerezza usala per te stesso, potrebbe tornarti utile nei momenti di solitudine. In quanto alla domanda sono stata anche troppo esauriente (per non dire "esaurita" nell'assistere ai vostri sproloqui).
    Di conseguenza ci rinuncio anch'io. E con molto piacere!

    Raffaella :wacko:
     
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    CITAZIONE (raffycell @ 11/6/2007, 17:20)
    La tenerezza usala per te stesso, potrebbe tornarti utile nei momenti di solitudine.

    Chiariamo al nostro pubblico squisito
    che quest'incitamento effervescente
    alla masturbazione
    era in risposta ad un'affermazione,
    poi sparita nel nulla, d'altro utente,
    non Tristanotradito.
     
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  11. angioletto
     
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    Da una semplicissima critica(che ovviamente riguardava la persona,non l'opera...s'era capito!) siamo giunti, come al solito, ad un puro esibizionismo dialettico, quando invece il tutto poteva finire con un "Non sono d'accordo".
    Le impressioni personali dell'utente raffycell sono da me condivise,essendo io stata presente alla presentazione di tale libro. Anch'io, come lei, non l' ho ancora letto e quindi tutte le critiche,anche la mia,riguardano esclusivamente le affermazioni di Marco sul forum!
    Premettendo che,sempre secondo me,non è possibile scindere l'opera dall'autore,se in questa sezione si parla della sua opera,si dovrebbe, anzi si DEVE, inevitabilmente prendere in considerazione anche Palasciano come persona.
    Francesca
     
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  12. White_Wolf86
     
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    e palasciano come persona o opera o persino picaresco sventurato che sia resta inchiara una cosa fondamentale, che tale autore non aveva uno scopo nel suo libro se non nel raccontarsi, il che non sbilenca le bocche altrui di meraviglia poiché due sono le cose: o si parla d'altri o si parla di sé stessi. e marco ha parlato di sé stesso giocando con la storia e con quel mezzo e quella serietà vivi d'una dimensione diversa ch'egli invece ha saputo sapientemente rovesciare e millantare a suo piacimento; ed è inchiaro dicevo perché sarebbe come accusare un bambino d'aver voluto diventare presidente di una multinazionale solo perché si divertiva a mescelare birra e coca-cola; così al marco che sinceramente avrebbe rimaneggiato a lungo la sua opera prima di tripudiarla alla luce dell'editoria non era intenzione di scrivere per garantirsi in posto in cui bene o male si parlava di sé. tanto vale poteva rivolgersi a maria de filippi, la sua finalità sta di casa invece in tutt'altro posto.
     
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    CITAZIONE (angioletto @ 11/6/2007, 18:11)
    tutte le critiche, anche la mia, riguardano esclusivamente le affermazioni di Marco sul forum!

    Bene. Dunque, se la regola vale per tutti,
    io basandomi esclusivamente sulle affermazioni di Raffaella sul forum
    (col suo specificare che gli applausi non fossero per me,
    o il suo "strumentalizzare" Bologna così maldestramente,
    o postare una foto per sbugiardare la pienità della sala mostrando un posto vuoto
    per poi venire sbugiardata lei da testimoni come Tonino,
    che accanto a lui aveva persone sedute per terra,
    o da un altro che in MSN mi ha detto che su quel posto vuoto
    tornò poi a sedersi un tale che se n'era alzato solo un momento!),
    dicevo, basandomi esclusivamente sulle affermazioni di Raffaella sul forum
    potrei a buon diritto dire che è una perfetta cretina
    (secondo sempre il mio personalissimo parere, come direbbe lei);
    e più cretini di lei quelli che alle sue imbeccate abbeccassero
    (magari cianciando d'umiltà con la bocca impastata di superbia).

    Certo sarebbe meglio aspettare di conoscere un po' meglio le persone,
    e il loro curriculum vitae,
    prima di sparare giudizi grossolani come quelli che ho dianzi "minacciati".
    Nevvero?
    Magari poi si scopre che una Raffycell, un Antorusso ecc.
    sono persone straordinariamente piene d'amore,
    che nella vita più ricevono dolore e più donano gioia,
    e al momento giusto san dispiegare i tersi macchinari
    di un'intelligenza fulminea e meravigliosa,
    e magari hanno imparato da soli a sonare il pianoforte,
    tengono dei magnifici spettacoli di beneficenza,
    si battono contro il cancro e la camorra ecc. ecc.

    E sì: meglio ch'io taccia, dunque, per non far la figura del cretino.

    Edited by Hamlet da Hamelin - 12/6/2007, 02:52
     
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  14. peterpan1985
     
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    ...L'invidia è un sentimento malevolo nei confronti di un'altra persona o gruppo di persone che possiedono qualcosa (concretamente o metaforicamente) che l'invidioso non possiede...
     
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  15. Cordadiviolino
     
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    CITAZIONE (White_Wolf86 @ 11/6/2007, 23:54)
    e palasciano come persona o opera o persino picaresco sventurato che sia resta inchiara una cosa fondamentale, che tale autore non aveva uno scopo nel suo libro se non nel raccontarsi, il che non sbilenca le bocche altrui di meraviglia poiché due sono le cose: o si parla d'altri o si parla di sé stessi. e marco ha parlato di sé stesso giocando con la storia e con quel mezzo e quella serietà vivi d'una dimensione diversa ch'egli invece ha saputo sapientemente rovesciare e millantare a suo piacimento; ed è inchiaro dicevo perché sarebbe come accusare un bambino d'aver voluto diventare presidente di una multinazionale solo perché si divertiva a mescelare birra e coca-cola; così al marco che sinceramente avrebbe rimaneggiato a lungo la sua opera prima di tripudiarla alla luce dell'editoria non era intenzione di scrivere per garantirsi in posto in cui bene o male si parlava di sé. tanto vale poteva rivolgersi a maria de filippi, la sua finalità sta di casa invece in tutt'altro posto.

    Sei grandioso. CLICCAMI
     
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190 replies since 25/3/2006, 21:03   7509 views
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