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antorusso81.
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CITAZIONEdicevo, basandomi esclusivamente sulle affermazioni di Raffaella sul forum
potrei a buon diritto dire che è una perfetta cretina
(secondo sempre il mio personalissimo parere, come direbbe lei);
e più cretini di lei quelli che alle sue imbeccate abbeccassero
(magari cianciando d'umiltà con la bocca impastata di superbia)
mmm, questo sì che è eleganza e buona educazione...ahimé, non sono più i bei tempi in cui si doveva leggere il galateo, e si attaccava la superbia (o l'ignavia) altrui con un bel motto di spirito...non ti curar di lor, ma guarda e passa
Antonio Russo (che ritorna in uteri meno acidi e velenosi). -
tristanotradito.
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Farò una tesi sulla storia aberrante di questo verso dantesco, che è effettivamente e universalmente ricordato nella versione che hai appena citato, anche se in Inf. III, 51 si legge: Non ragioniam di lor, ma guarda e passa. . -
.CITAZIONE (antorusso81 @ 12/6/2007, 12:33)questo sì che è eleganza
Dalle cadute di stile ci si rialza facilmente,
diversamente che dalle cadute nel peccato,
che richiedono un po' di Purgatorio
(sempreché ci si penta).. -
Sordello_da_goito.
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senti Hamlet , ma il tuo libro dove si compera?
Tra l'altro proprio l'altro giorno parlavo con un mio caro parente , che aveva letto il libro , e che lo aveva molto apprezzato.
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Viejito.
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Che elementi.. ma conoscete Marco, la sua personalità, la sua genialità e quant'altro? Di persona umilissima si tratta e, concordando con Tonino, davvero ci vorrebbe un'opera di persuasione degna del più operoso dei minatori per indurlo a rendere fruibile a tutti la personalissima psicologia che traspare dalla lettura/ascolto/vista delle sue opere.. e gran parte di noi siamo persone che, appunto, hanno conosciuto il suo mondo interiore per caso e, se solo voi provaste a conoscere la persona senza sparare sentenze, vi accorgereste che Marco Palasciano può possedere 1001 difetti (come tutti noi del resto, non siamo Dèi scesi in terra) ma in nessun modo si può accostarlo a manifestazioni di esibizionismo e di arroganza.
L'invidia è veramente na' brutta bèstia, ragazzi miei.
Per il resto, Marchetié, non curarti di loro, davvero.. non mi soffermo qui a rievocare sfaccettature di tuoi passati problemi che hai voluto condividere con me e con altri amici, voglio solo dirti che sono orgoglioso di te..!
Brav'!. -
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Oh! mi hanno appena mandato questo: un articolo del professor Alfano. Chi può ne goda. . -
raffycell.
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dicevo, basandomi esclusivamente sulle affermazioni di Raffaella sul forum
potrei a buon diritto dire che è una perfetta cretina
(secondo sempre il mio personalissimo parere, come direbbe lei);
e più cretini di lei quelli che alle sue imbeccate abbeccassero
(magari cianciando d'umiltà con la bocca impastata di superbia).
Ringrazio e mi complimento per la tua eleganza.
Raffa. -
Sordello_da_goito.
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Hamlet , me lo regaleranno tra pochi giorni ( cmq grazie ! ) , poi appena avrò meno stress da esami lo leggerò con calma .
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Lohengrin80.
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allora non ho più scusanti... . -
.CITAZIONE (raffycell @ 12/6/2007, 18:22)CITAZIONEdicevo, basandomi esclusivamente sulle affermazioni di Raffaella sul forum
potrei a buon diritto dire che è una perfetta cretina [...]
Ringrazio e mi complimento per la tua eleganza.
Raffa
Cara, però io non ho detto che sei cretina: ho detto solo che avrei il diritto di dirlo, in base agli stessi diritti che ha invocato per te la tua amica. Ringrazia lei.. -
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Ed ecco un ulteriore articolo sulla presentazione del 5 giugno a Palazzo Reale!: quest'è uscito su «Il Denaro» del 16 giugno 2007:
Saranno famose: alla scoperta di nuove case editrici
Che cosa sta succedendo nel panorama editoriale della Campania? Oltre alle case editrici che rappresentano da tempo un punto fermo sia a livello regionale che nazionale, quali sono, se ci sono, gli elementi di novità? Con una serie di incontri la Fondazione Premio Napoli si pone proprio questo obiettivo: grazie ad una serie di incontri andare alla scopertà delle nuove realtà editoriali. E naturalmente, conoscere, le proposte, le iniziative, le idee, gli spunti. La prima casa editrice protagonista è stata la casertana Lavieri di Rosa Lavieri e Marcello Bonomo.
“La nostra scommessa è fare della Fondazione Premio Napoli uno spazio culturale permanente, un luogo di scambio e di dialogo tra vicino e lontano in grado d'indagare la realtà, in tutte le sue forme». Con queste parole il presidente della Fondazione Silvio Perrella ha inaugurato nella splendida cornice di Palazzo Reale, il primo di una serie d'incontri dedicati alle giovani case editrici. Protagonista la casertana Lavieri, nata appena tre anni fa per intuito e impegno fattivo di Rosa Lavieri e Marcello Buonomo, che ha presentato per l'occasione il libro di Marco Palasciano “Prove tecniche di romanzo storico”. Finalista per tre volte consecutive al Premio Calvino, funambolico “linguista”, eclettico quanto basta - è infatti, tra l'altro, anche apprezzato musicista, poeta e realizzatore di scritture cinematografiche -, l'autore ha deliziato la platea con la sua verve istrionica, interpretando brani del suo lavoro e sottoponendosi al simpatico fuoco di fila degli altri intervenuti: il ludolinguista e scrittore Edgardo Bellini, il ricercatore di Letteratura comparata della Federico II Francesco De Cristofaro e il docente di Filologia romanza all'Università di Roma Tre Corrado Bologna. Il filo diegetico del romanzo, secondo libro della collana Arno curata da Domenico Pinto, si dipana a partire dal 1799, con la breve esperienza della Repubblica Partenopea, e termina nel 1815, con il Congresso di Vienna. Un arco temporale in cui si susseguono pezzi di storia che Palasciano rilegge in modo ironico, nel tentativo (improbabile) di ricostruire la storia della sua famiglia. È lui stesso, in un codicillo, ad avvertire che il testo non ha «altro umile fine se non di dimostrare che l'Autore discende da Beethoven». Debordement narrativo, pastiche dei generi, divertissement linguistico, introducono il lettore in un universo di registri, codici e stilemi sui generis, in cui il melodramma si fonde con la regia cinematografica, svelando la pronunciata attitudine diamesica dell'autore, in una sapiente parodia di fatti e personaggi, di espressioni e forme narrative.
La lingua, come ha evidenziato Bellini, è dunque «assoluta protagonista di questo romanzo assieme al gioco». Un gioco al tempo stesso iocus, facezia e impertinenza verbale, e ludus, attività più complessa e “sociale”. Un deragliamento che si traduce anche in contaminazione diacronica, dando origine a curiosi abbinamenti anacronistici di personaggi e cose che stravolgono la regolare scansione del tempo e dello spazio: dalla Paolina Bonaparte alle prese con la cabina telefonica ai solerti funzionari intenti a redigere verbali con la macchina da scrivere, dai bicchieri di carta ai sacchetti di plastica. Un viaggio iperbolico, autoreferenziale e metaletterario, rinforzato nel suo ritmo narrativo da un impianto polifonico che prevede la moltiplicazione delle prospettive attraverso il ricorso a creature di derivazione fumettistica, espediente narrativo coerente con il dichiarato richiamo a Donald Duck e Leopold Bloom quali (improbabili) numi tutelari del libro. Una stilizzazione parodica che pone questo libro fuori dagli schemi e che tuttavia, come ha avvertito De Cristofaro nel suo intervento, «non sarebbe generoso definire baroccheggiante, alla ricerca di precise influenze stilistiche e narrative». Di questa sorta di fantasmagorico teatrino storico, che mette assieme Paperino e Napoleone, linguaggio colto ed invenzione spiazzante, Palasciano s'impone in definitiva come maestro di trasformismo stilistico, cineasta e gran giullare, svelandosi al lettore, come ha detto con sottile ironia Corrado Bologna in chiusura, «come uno di quei grandi beffatori che usano la letteratura per convincerci che esistono».
Vittorio Romano
Edited by Hamlet da Hamelin - 29/6/2007, 02:25. -
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Vagavo per il web
e ho colto questo fior!:
[Recensione di Mariano Acanfora]
Barocco è il mondo, scriveva Gadda. E come fai a non pensare all'ingegnere milanese, quando Palasciano ti racconta di Murat che si masturba sotto una doccia protetta da anacronistiche tendine di plastica e te lo racconta in questi termini: "Sollecitato con idonei attriti incremento di atmosfere e di cubatura. All'esaltato cilindroide C la mano M1 resta coesa in avvolgimento. Il braccio B1 trasmette a M1 moto rettilineo alternativo ad elevata frequenza"? [...]. -
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Oh! a mia insaputa (ecco perché il mio direttore editoriale mi chiese il testo) è stato pubblicato su «Nazione indiana», in attesa d'uscire su «Sud», un mio frammento in prosa del 2001: . -
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Articolone su «L'Indice» di novembre!!! vedi: #entry94348789
Edited by Hamlet da Hamelin - 25/11/2007, 17:48.