ENIGMA *DE CHIRICO*

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. cerbiattoincazzoso
     
    .

    User deleted


    'Precursore di tutte le avanguardie.
    Modernissimo e ambiguo come la nostra epoca.
    Una mostra rilegge il + importante pittore del '900.'
    *METAFISICA*...così si chiama la mostra che fino al 6 Gennaio 2004 porterà in Italia capolavori di De Chirico(mai visti qui),tele di Alberto Savinio,Carlo Carrà e di altri grandi artisti che a lui si sono ispirati come Magritte,Dalì,Picasso,Mirò...
    La mostra si terrà alle Scuderie del Quirinale a Roma.
    Se a qualcuno la cosa può interessare può rivolgersi a me x INFO di qualsiasi tipo.
    Domani poi,a mente + fresca,scriverò un bel post su questa mostra...( a chi lo scrivo poi dato che di iscritti ne siamo solo 3???Beh,resterà cmq ai POSTeri!(Perdonatemi la battutaccia...il tono del messaggio era troppo formale e avevo bisogno di renedrlo 1 pò + stupido con le mie uscite ^FUORI LUOGO^)
    A presto,Angela.
     
    .
  2. cerbiattoincazzoso
     
    .

    User deleted


    ' ET QUID AMABO NISI QUOD AENIGMA EST?'


    Voglio intitolare questo mio post su de Chirico con quello che può essere definito il titolo dei titoli,dipinto come iscrizione nel suo autoritratto.Ci sarebbe davvero tanto da dire su questo artista ma x ragioni di tempo e di spazio (da riservare agli interventi degli altri colleghi!!!)cercherò di fare una sorta di presentazione generale per poi magari approfondire determinate tematiche o parlare di tele in particolare se me ne sarà offerto lo spunto.(-> se qualcuno,quando si iscriverà,si degnerà di dare un'occhiata a questi post e magari risponderà anche! )Dicevo,ENIGMA,una parola che ritroviamo spesso nei quadri del suo periodo metafisico e che finirà x nn risolversi mai,nè in lui,nè dopo di lui.I titoli ermetici sono ancorati al quadro ma nn lo spiegano.Ogni risposta infatti si annulla xchè nulla ed è inutile ogni domanda.Popolano il suo mondo statue,manichini,treni fumanti,orologi,torri rosse.Tutti elementi questi che rimandano alla realtà,alla concretezza.Ma il risultato è quanto di meno realistico o veristico si possa immaginare dal momento che la realtà scompare divorata dai suoi simulacri.E' questo ciò che spiega la contraddizione di fondo presente nella definizione 'pittura metafisica'.Come si potrebbe legare infatti il termine di metafisica(concetto che contiene in se la negazione di ogni immagine)alla materialità di una pittura caratterizzata da elementi così 'concreti'? La negazione di ogni soluzione razionale diventa lo status dell'enigma e in questa 'esistenza muta' delle cose si perde ogni senso logico.Nel definire l'opera d'arte egli stesso scrive:"Per essere veramente immortale un'opera deve uscire dai limiti dell'umano.In essa il buon senso e la logica mancheranno del tutto."Ora vorrei solo ancora x un attimo sottolineare l'importanza attribuita da de Chirico agli oggetti.Le cose mute sono da lui preferite ad un tipo di pittura 'narrativa' dal momento che gli oggetti sembrano reliquie provenienti da un tempo perduto e rimpianto quasi.Ancora scrive: "E' la stessa tranquillità ed insensata bellezza della materia che mi appare metafisica."Lo sguardo è metafisico,il mondo degli oggetti fisico.Le figure umane sono ridotte ad ombre mentre le statue,immagine di una perduta perfezione umana,troneggiano in primo piano.(riguardo alle statue,sostituite poi dai manichini,ci sarebbe qualcosa in + da dire)Questo accade xchè le cose sopravvivono all'uomo come testimonianze nostalgiche del passato.Figure di dei strappate al mito,accostate a treni,a monumenti che rimandano alla contemporaneità e orfane di qualsiasi racconto,che sopravvivono come pure icone in un tempo che sembra quasi essere quello di una dimensione parallela.E' questo connubio a rendere de Chirico un autore modernissimo e nn moderno.
    Credo che x adesso quanto detto possa bastare...ripeto,a riguardo c'è tanto e tanto ancora da dire...ma aspetto i vostri commenti,le vostre impressioni,i vostri spunti a riguardo.Spero di aver fatto cosa gradita parlando di quest'autore che ha influenzato grandi artisti come Picasso,Magritte,Dalì e altri che a lui si sono ispirati.
    §Angela§
    * FINE DELLA PRIMA PUNTATA *

    Edited by cerbiattoincazzoso - 1/12/2003, 19:32
     
    .
  3. Mimedea
     
    .

    User deleted


    :...bhè...
    non c'è ke dire...la ragazza è davvero molto ASTUTA!!! ...Scherzi a parte ho trovato estremamente interessante il post della nostra cummarella...
    Mi raccomando...scrivete anche voi...è così che si alimentano le discussioni altrimenti la cara cerbiatta"si monta" e pensa di essere l'unica capace di cotanta supremazia intellettuale!!!!!!!!!!
    -Angiolè,lo sai che...nn scherzo,vero??? ...-
    Vabbè,era un modo caruccio per invitare tutti gli interessati ad esprimersi su De Chirico o anche sui murales che stanno per strada...l'arte è arte in ogni sua forma....
    Per quanto mi riguarda...ammetto che la mia vita è cambiata da quando ho saputo che uno dei miei pittori preferiti,Renè Magritte,è stato ad Ischia nel 1965...
    Scriveva:
    "My painting is visible images which conceal nothing; they evoke mystery and, indeed, when one sees one of my pictures, one asks oneself this simple question 'What does that mean'? It does not mean anything, because mystery means nothing either, it is unknowable."
    Anche il caro Renè rimase estasiato da De Chrico...ricordiamo la sua "profonda attrazione"per Song of Love,1922 ...
    Ebbene amici...
    non era altro che un modo per mostrarvi questo quadro che non è il mio preferito ma...MERITA!!!!
    W MAGRITTE :woot(anke se il quadro,alla fine è di De Chirico!!!! )
    ps.X la traduzione del testo di M. rivolgetevi al nuovo iscritto *MArk*o a Fucktotum se avete problemi di comprensione!!!! ...

    [/COLOR][/COLOR][/FONT]
    Attached Image
    song_of_love.jpg

     
    .
  4. nome
     
    .

    User deleted


    SECONDA PUNTATA
    Premessa
    Chi scrive non ha che pochi spiccioli di cultura, poveri di coerenza organica, sospesi tra ricettività passiva ed entusiasmo magmatico.
    Non quindi collegamenti né cravatte, solo voglia di fare, voglia di farsi ( cedendo ai malpensanti i doppi sensi, agli orecchiuti il senso autentico ed ai saggi entrambe le cose).
    P.P.
    (Significa “post premessa”…)
    P.P.P.
    Inizio…inizio !

    Scrivi : “Ogni risposta si annulla perché è nulla ed inutile ogni domanda”.
    Mi domando : non facciamo un torto a De Chirico ora, proprio ora che scriviamo e ci domandiamo: “Perché?” e ci rispondiamo “Perché…!” …
    Inciampo, mi giro, faccio un passo indietro e mi domando ancora : è vera l’affermazione iniziale e, se lo è, in che misura?
    La questione è semplice , è propedeutica, sta alla radice dell’approccio all’opera ed è giusto risolverla subito.
    Lo sguardo contemplativo col quale ci guardano le opere di De Chirico non deve , anzi non può non sporcarsi dello sguardo critico dell’osservatore. La tua stessa frase – esempio in diretta – è si già un’affermazione contemplativa, ma ha in se il germe della questione, altrimenti non l’avresti scritta, ma contemplata solo…ed invece gli hai dato vita così come le opere di De Chirico, prima di essere dei fatti, sono stati atti. E la memoria del fatto-opera che non può dimenticare l’atto-artistico, poiché è nel movimento che realizza la sua esistenza…mi pare che i Greci la chiamassero poiesis, cioè forza plastica…
    Ora certo non voglio correggerti, perché difatti la frase è vera. Vorrei solo darle la giusta connotazione : la frase è vera non nella sua identità “significante-significato” : assoluto, stasi, atto contemplativo (che si riduce quasi ad un fatto-contemplativo) ; piuttosto la frase è da leggere nella sua pretesa dell’assoluto…difatti la pretesa è una tendenza, un movimento.
    Care domande, care questioni, scatenatevi lì, dove è più forte la vostra condanna !
    Quando mi avvicino ad un quadro di De Chirico il mio sguardo mi si riflette contro…e allora mi vedo appoggiato sui gomiti con gli occhi appesantiti e le labbra leggere…
    Eppure mi sveglio, decido il da farsi , prego perché mamma faccia il soffritto, chiamo un amico…insomma come cantava Pino Daniele “…e intanto maggio se ne va ce resta ‘o freddo ma quaccosa è allero maggio se ne va avanza ‘o pede”
    Avanzare…il primo passo da fare è avere la consapevolezza che la metafisica è una pretesa, che ha bisogno di dare ordini (spesso di dare ordine al quotidiano), nella fattispecie di impedire di farci domande e di darci risposte…tuttavia sono qui, problematizzo e mi diverto.
    Non solo con la bocca (per la grandezza e la bellezza dell’opera) e chiusa (parlare in silenzio coi silenzi degli oggetti) si legge e vive l’opera d’arte, ma anche condividendola, riportandola cioè alla sua vitalizzante funzione sociale.
    Il momento contemplativo-irrazionale e quello sociale-razionale sono complementari ed entrambi necessari al valore dell’arte.
    Sono complicato? Ah? Addirittura contorto? Non me ne frega. Anzi provo ad appesantire la cosa per allontanare i più temerari, acciocché non svestano l’infondatezza di quanto seguirà, che, premetto, è si contorto, ma anche falso e male affrontato : quella di De Chirico ( e di tutti coloro che volevano dire di metafisica) non è metafisica , ma la pretesa di una metafisica, ossia una pretesa di una pretesa, poiché la loro non è mai stata metafisica né poteva essere per la natura umana di qualsiasi artista , che prima di scoprirsi tale si scopre si scopre non tanto uomo, ma umano. (Che ambiziosi questi uomini…ed io forse?…ma forse la mia è solo l’ambizione di un ambizione…J)
    Scrivi ancora “Come si potrebbe legare il termine metafisica […] alla materialità di una pittura caratterizzata da elementi così concreti?”
    Ebbene l’immagine concreta del dipinto, seppur frutto della facoltà rappresentativa della mente dell’artista, è comunque vincolata ad un immagine percepita dai sensi, depositata nella memoria e poi interpretata dalla coscienza artistica. Le immagini di De Chirico conservano, senza diritto d’appello, un’onta di materialismo, legata alla nostra percezione del mondo, seppur ci dicano tutt’altro ( o, come vuoi, non dicano).
    Se un ragazzo mi dice “Ciao bello…voi “venire”con me e ammicca con insistenza, facendo sfoggio del suo fascino, del suo talento, della sua cultura, del suo bel culo, io non potrò mai andare-“venire” con lui, avendo esperito la mia eterosessualità…insomma, se anche m’impegnassi non potrei nel momento clou dimenticare che ha un pene…
    Ora basta, mi sono stancato abbastanza.
    Aggettivo Angela, mi dicevi all’uni che volevi qualche stimolo, quindi, se sei riuscita a stare sveglia, tanto vale la pena di rimboccarsi le maniche e scrivermi qualche parolaccia. In più, cortesemente, consigliami qualche scritto di De Chirico e chiariscimi la questione statue-manichini.
    Perdona il tono arrogante e concettoso. (Soprattutto perdona questa finta umiltà di circostanza che però fa sempre bene).
    P.S.
    In tutto questo sembra che io abbia sottovalutato la figura di De Chirico, quindi mi chiedo mooolto scusa.
    P.P.S.
    Super Cri rispondimi anche tu.

    Ferdinando.
     
    .
  5. Mimedea
     
    .

    User deleted



    Con molto piacere noto che la discussione si è accesa...nel vero senso della parola...
    Mi pare di"AVANZARE"tra fuoco e fiamme,stando ben attenta a non farmi sciogliere da cotanto"entusiasmo magmatico"....
    Forse non sono all'altezza di sostenere certe discussioni ma il mio spirito temerario non vuole sapere ragioni...pertanto mi getto nella mischia come chi,senza conoscerne la potenza distruttiva,sfida il mare in tempesta.... ....
    Tenterò di dire la mia...
    "[...] Tutta la mitologia moderna ancora in formazione ha le sue fonti nelle due opere, quasi indiscernibili nello spirito, di Alberto Savinio e di suo fratello Giorgio de Chirico, "
    Citazione di Andrè Breton,padre del Surrealismo,che sottolinea inoltre come essi sfruttino simultaneamente tutte le risorse visive e auditive ai fini della creazione di un linguaggio simbolico, concreto, universalmente intelligibile in quanto tende a testimoniare col massimo rigore la realtà specifica dell'epoca (l'artista che si offre come vittima del suo tempo ), e l'interrogativo metafisico proprio di quest'epoca (il rapporto tra gli oggetti nuovi di cui essa è portata a servirsi e quelli vecchi, abbandonati o meno, è tra i più inquietanti, nella sua esasperazione del senso della fatalità).
    Ma come nasce l'idea della "metafisica"? Intanto, vuol dire "al di là delle cose fisiche", proprio come Surrealismo (il termine di Guillaume Apollinare ripreso da André Breton) vuol dire "al di sopra della realtà". Eppure, c'è in questo termine, rispetto alla sua etimologia, qualcosa di meno e qualcosa di più. La vera ricerca di de Chirico e Savinio è l'indagine di un senso nascosto delle cose (l'enigma di Nietzsche o il demone di Eraclito). Non fanno mai riferimento a un mondo delle idee soprannaturale, ma lavorano intorno a un mistero semplice: le cose normali, se viste sotto una diversa angolatura, possono diventare la vera fonte dell'enigma!
    L'enigma metafisico...quello che si nasconde in qualsiasi architettura o evento sonoro, anche quello a portata di mano: un'arcata profonda o un giocattolo, una statua o un flauto, l'inno garibaldino o un singhiozzo, l'eroe greco o un manichino, un silenzio o l'ombra... In qualsiasi cosa possono convivere l'aspetto spettrale e il momento eterno che sono il nodo filosofico della"metafisica".
    Vengono così a convergere passato e futuro, nel quadro dechirichiano. Quelli che lui definitiva i "segni eterni" nascondono la geometria e l'esoterismo, la visione e l'ironia (in senso greco)...
    Insomma,da quel pomeriggio d'autunno del 1910, quando vide un nuovo mondo in piazza Santa Croce a Firenze (e lo concretò nel quadro "Enigma di un pomeriggio d'autunno"), il pittore oracolare ha detto che la venuta deve trasformarsi in visione, e il visionario in veggente.
    Tutto ciò che ho scritto non è altro che il riassunto stringato di alcune considerazioni di un critico riportate sulla "cartella stampa" di una mostra del 1989.Io penso che possano farci riflettere,possano farci comprendere qualcosa in più di De Chirico o forse qualcosa in meno...
    Sta alla sensibilità di ciascuno di noi udire le parole che un quadro sussura al vento...Ed è ovvio che ognuno ne sentirà di diverse....ognuno leggerà qualcosa di differente in ogni pennellata ed in ogni tinta...ci sforzeremo di disintegrare,per poi ricomporlo,ogni piccolo elemento che compone un'opera...forse non la capiremo mai fino in fondo.
    Io troverò un senso e voi scoppierete in una risata fragorosa quando tenterò di spiegarvelo...la stessa cosa succederà a me...forse è per questo che dell'arte,in tutte le sue forme,non ci si stanca mai!
    FUNAMBOLISMI....come direbbe Fermine.
    Prima di cadere mi fermo,forse è meglio...non vorrei rischiare di precipitare giù!
    E come dice il caro Manzoni,alla fine dell'indimenticabile libro "I Promessi sposi"(e chi sò scord!!!)se tutto questo vi ha annoiato,mi dispiace,non era mia intenzione farlo!


    Ps.Cummarè,non diciamo di Magritte che è "commerciale"...non vorrei che si rivoltasse nella tomba


    Edited by Mimedea - 8/11/2003, 19:33
     
    .
  6. cerbiattoincazzoso
     
    .

    User deleted


    Ohhhhhh FINALMENTE qualcuno che parla....e che paroloni!...mmm...si è accesa una bella discussione...peccato che tra 1 pò devo andare a lavoro e nn ho il tempo x rispondere!Ma vi assicuro che tra un tavolo e l'altro (e anche tra un bicchierello di sangria e l'altro che fugacemente mi scolo mentre servo ai tavoli!)penserò al CONTRATTACCO!eheheh ovviamente scherzo....mi sento finalmente STIMOLATA!Ma se ne riparla domani o dopodomani quando avrò qualche ora di sonno in +...intanto lascio i miei saluti a tutti i 'forummisti'(che conio pedestre!) e vi auguro un BUON WEEK-END!
    Alla prossima!
     
    .
  7. nome
     
    .

    User deleted


    E solo mi dispiace che la cara Angela non ci illumini più...
    credo sia stata risucchiata da un quadro di De Chirico...
    Io...io sono troppo buono... la poca malizia mi vieta di pensare che non si senta all'altezza della discussione (kof kof...) e ringrazio molto Mimedea (magari ti chiamassi davvero così...) per l'appassionata risposta.
    Sono anche molto ingenuo da non pensare che dietro una promessa ci sia una vita che scalcia per avere la sua parte.
    Intanto, quando posso, scivolo sul Arte e Dossier comprato apposta per l'evento, cercando di capirci qualcosa in più...
    Ergo, Cara Mimede, lungi dal credere che con due parole si possa snobbare un tale pilastro del Novecento, intendo issare le vele e, chissà, magari con un po' di marea favorevole, riusciremo davvero a capirci qualcosa...[/COLOR][/FONT]
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Massimo rispetto!

    Group
    Member
    Posts
    1,655

    Status
    Offline
    Nella pittura di De Chirico appare esplicito il legame con uno dei temi fondamentali della cultura novecentesca: quello dell’ “epifania” degli oggetti, lungo una tradizione inaugurata da Hoffmanstal e proseguita in ogni ambito culturale dai posteri. Sembra quasi che per ripicca l’essenza primordiale degli oggetti, che fin ora si era negata, forse per la vanità di essere stata al centro delle attenzioni delle ricerche umane da oltre 2000 anni, liberi il suo slancio vitale nel momento in cui si abbandonano, dopo Kant, le speranze di una sua totale comprensione.
    Pittura metafisica in quanto nei quadri di De Chirico gli oggetti sembrano appunto rivelare la loro essenza primordiale (come nei quadri di Magritte infondo) in quanto sciolti dalla trama di relazioni logiche attraverso la quale si era cercati fino a Kant di interpretarli. E tale “epifania” avviene attraverso quella che Bergson definisce “intuizione intellettuale”, impossibile per Kant stesso, non potendosi intuire infatti a priori gli oggetti pensati dall’intelletto.

    continua......
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Massimo rispetto!

    Group
    Member
    Posts
    1,655

    Status
    Offline
    Consapevole delle vostre conoscenze in materia filosofica, mi permetto di precisare la distinzione tra intuizione sensibile ed intellettuale perché pungolato da Nando affinché limiti la scarsa chiarezza con la quale ho affrontato certe questioni.
    Osservare che una cosa esiste è ovviamente diverso dal pensare che una cosa esiste.
    Ora, per Kant, una cosa che esiste è suscettibile di conoscenza “scientifica” solo nel caso che questa si dia nello spazio e nel tempo, principali facoltà dell’intuizione sensibile.
    Il fatto di pensare che una cosa esiste, non è causa sufficiente, ovviamente, né alla sua esistenza materiale, né alla possibilità di una sua conoscenza scientifica. Quindi io non posso intuire sensibilmente ciò che penso, svolgendosi infatti l’azione del pensare nella mia soggettività, è il mio pensiero è destinato a rimanere gneoseologicamente parlando nei limiti dell’arbitrario. Se io invece potessi intuire intellettualmente ciò che penso, o meglio se potessi conoscere tutto ciò che penso potrei ovviamente dimostrare che quella cosa esiste. Come sappiamo per Kant( e per Montale), questa facoltà non ci è data , mentre per alcuni filosofi spiritualisti, come Bergson, questo tipo di intuizione è alla base della conoscenza metafisica possibile. De Chirico c con la sua pittura ci spinge alla conoscenza di una nostra facoltà conoscitiva, che è appunto l’intuizione intellettuale, attraverso la quale “le cose….. sembrano vicine a rivelare il loro ultimo segreto ” (da “I limoni” di Montale).
    Riassumendo:
    intuizione sensibile: facoltà di conoscere ciò che avviene nello spazio e nel tempo
    intuizione intellettuale: facoltà dell’intelletto che rende possibile la conoscenza delle cose pensabili

     
    .
  10. GaborKinski
     
    .

    User deleted


    Ragazzi c'è una mostra in questi giorni a ROma dedicata alla metafisica, io credo che ci andrò nelle prossime settimane. Sono esposti molti quadri di De CHirico
     
    .
  11. nome
     
    .

    User deleted


    Caro amico Super Cri,
    ti ringrazio per aver rimesso in gioco il caro vecchio de Chirico.
    Il tema dell’ epifania è cruciale nella poetica dell’artista… “…in un limpido pomeriggio autunnale ero seduto su una panca al centro di piazza Santa Croce a Firenze. Naturalmente non era la prima volta che vedevo quella piazza : ero uscito da una lunga e dolorosa malattia intestinale ed ero quasi in uno stato di morbida sensibilità. Tutto il mondo che mi circondava, finanche il marmo degli edifici e delle fontane, mi sembrava convalescente. Al centro della piazza si erge la statua di Dante […]. Il sole autunnale, caldo e forte, rischiarava la statua e la facciata della chiesa. Allora ebbi la strana impressione di guardare le cose per la prima volta, e la composizione del dipinto si rivelò agli occhi della mia mente”…
    È così che inizia la pittura metafisica…appunto con l’opera Enigma di un pomeriggio d’autunno del 1910.
    Mi perdono per ciò che ora sto per fare, perché sposto l’argomento su una semplice questione linguistica…nemmeno filosofica…
    Caro Super Cri, anche a casa tua, quando era ancora in nuce ciò che hai poi scritto, criticai quella frase…magari ora con la parola scritta sarò più fortunato e più chiaro.
    Tu scrivi “E tale “epifania” avviene attraverso quella che Bergson definisce “intuizione intellettuale”, impossibile per Kant stesso, non potendosi intuire infatti a priori gli oggetti pensati dall’intelletto.”
    Nella frase leggo in sottofondo, come contenuto implicito, che per il filosofo francese la conoscenza dell’essenza delle cose è a priori, cosa che come giustamente scrivi non lo è per Kant. Ma, attenzione, l’intuizione intellettuale (ed ecco la mia critica) non è a priori rispetto la conoscenza sensibile, ma è tuttavia trascendente. Come già ti dissi a casa mentre in Kant i termini “a priori” e “trascendente” coincidono (nel merito della gnoseologia), in Bergson non è lo stesso : infatti per un’intuizione intellettuale è necessaria una conoscenza sensibile delle cose. Questo che dico non l’ ho letto, ma credo sia vero per il semplice fatto che un po’ conosco il filosofo e poi una delle più grandi menti filosofiche del Novecento non avrebbe mai detto “si può avere l’intuizione intellettuale di una chimera” poiché nessuno nei fatti può avere tale privilegio.
    Amicone, anzi cara LOTA, non voglio minimamente offendere la tua intelligenza, sai quanto ti stimo e ti voglio bene, ciononostante permettimi di non essere d’accordo.
    E poi, smettiamola co’ ‘sta filosofia… “a che serve la filosofia per noi che stiamo a lettere!?” J (citazione di una ragazza di lettere che ha capito troppo della vita…)
    Proprio de Chirico doveva capitarci sotto mano…e poi ci sono tante cose di cui ancora si potrebbe parlare in modo più diretto con specifici richiami ad opere, a soggetti, a tendenze…
    Invito quindi tutti coloro che ancora vogliono scrivere di de Chirico (in pratica solo io , Cri e qualche buon anima) di vaneggiare poco…non ai livelli cui siamo arrivati Cri ed io.
    P.S.
    Non ho null’altro da dire, ma il P.S. mi piace.
    Ferdinando.

    [COLOR=blue][/COLOR]
     
    .
  12. nome
     
    .

    User deleted


    Rileggendo questo post dopo molto tempo mi è venuta una certa tenerezza...Ecoome sono dolce!! Ho rivisto la mia iniziazione, così come gli esordi di Angela , Miria e Cri.
    M'è venuta un po' di nostalgia in virtù della quale prometto ai miei acerrimi amici di rispettare una presenza adesso promessa.
     
    .
  13. tristanotradito
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (nome @ 22/7/2004, 13:01)
    [...] prometto ai miei acerrimi amici di rispettare una presenza adesso promessa.

    Lode all'amico risanato.

    (Un'ode, su due piedi, non sono in grado di comporla)
     
    .
12 replies since 30/10/2003, 02:05   712 views
  Share  
.